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Cronaca

400 uova alle istituzioni caritative Il dono di Pasqua al Due Palazzi

Lavorate con il cacao e la stevia di Ecuador e Paraguay, sono il riconoscimento dell'istituto per la collaborazione delle nostre cooperative sociali in carcere nell'esportazione del modello in America Latina

L’Iila, Istituto italo-latino americano, ha dato in dono ben 400 uova di pasqua all’Opera di provvidenza di Sant’Antonio di Sarmeola e alle Cucine economiche popolari. Due strutture caritative che fanno capo alla diocesi e che accolgono ogni giorno 500 gravi disabili, la prima, e 600 affamati, la seconda. La presentazione dell’iniziativa, venerdì 11 aprile, alla casa di reclusione Due Palazzi di Padova, nota per le lavorazioni che coinvolgono oltre cento detenuti, tra le quali la pasticceria Giotto, che da tempo collabora con l’Iila per esportare in America Latina il modello delle cooperative sociali che operano nelle case di reclusione italiane.

UN MODELLO DA ESPORTARE. L’istituto, con il contributo della Cooperazione italiana allo sviluppo, dal 2006 ha attivato progetti per migliorare la produzione e la qualità del cacao ecuadoriano e in breve ha creato una filiera tra piccolissimi produttori locali e piccoli artigiani cioccolatieri italiani. Tra questi, il maestro cioccolatiere bellunese Mirco Della Vecchia, che si è messo subito all’opera per ricavare qualcosa di speciale dal cacao purissimo Arriba nacional ecuador. Un altro ingrediente di cui i maestri pasticceri hanno potuto far tesoro grazie a Iila è la Stevia rebaudiana bertoni. Un arbusto originario del Paraguay, utilizzato da secoli dalle popolazioni indigene Guaranì per le sue enormi proprietà dolcificanti (centinaia di volte più dello zucchero), ma anche curative. A differenza dello zucchero, la Stevia non fornisce calorie, è innocuo per la salute (ottima anche per i diabetici) e ha molteplici proprietà farmacologiche e fitoterapiche.

OFFICINA GIOTTO. Insomma c’era tutto per creare un uovo di Pasqua veramente speciale. Mancava solo un distributore, e qui entra in gioco Padova, più precisamente Officina Giotto, il consorzio che coinvolge oltre 120 detenuti nelle sue attività lavorative, tra le quali la pasticceria Giotto, che proprio in questi giorni sta sfornando colombe a ripetizione. I partecipanti alla presentazione in carcere hanno potuto assaggiare l’ultima nata del 2014, una fragrante e morbidissima colomba alla pesca e albicocca.

IL RICAVATO. Dalla collaborazione tra l'istituto e l'officina è venuto naturale proporre le uova nei punti vendita Giotto in Italia e all’estero. Un mix veramente unico di qualità e sociale, come si può vedere. “Perfettamente in linea con la nostra filosofia - ha rilevato il presidente di Officina Giotto Nicola Boscoletto durante la presentazione - solo portando lavoro di alta qualità nelle carceri italiane le svuoteremo sul serio, non con provvedimenti che mettono in circolazione persone che non sanno fare nulla e che sono inevitabilmente destinate a delinquere di nuovo”. Parte del ricavato sarà destinato a finanziare le attività delle donne produttrici di stevia delle comunità rurali del Paraguay e a migliorare le condizioni di vita dei produttori di cacao di Babahoyo in Ecuador.

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