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Urla "Allah Akbar" e si scaglia contro i poliziotti: condannato per resistenza e lesioni

È stato giudicato in rito abbreviato per i fatti relativi all'agosto scorso. Su di lui la procura ha inoltre aperto un'indagine dopo aver rinvenuto fogli raffiguranti ordigni nel suo Corano

È stato condannato ad un anno e due mesi di reclusione per resistenza, lesioni a pubblico ufficiale e istigazione al terrorismo il 22enne gambiano che il 31 agosto scorso, durante un normale controllo ai Giardini dell'Arena, ha dato in escandescenze urlando "Allah Akbar" scagliandosi contro gli agenti e colpendoli con calci e pugni.

L'ARRESTO.

Come riportano i quotidiani locali, il richiedente asilo del Gambia, martedì è stato giudicato in rito abbrevviato dopo un primo rinvio dipeso dal suo status, in quanto solo il Ministero può procedere con l'eventuale espulsione per ordine pubblico. Il Tribunale aveva già respinto la sua richiesta, ma lui aveva fatto ricorso.  Nel frattempo sabato 9 settembre era finito in carcere dopo essere stato fermato in città, per non aver ottemperato al divieto di dimora in Veneto che gli era stato imposto. Per questi fatti tornerà in aula il 16 ottobre prossimo.

FOGLI RAFFIGURANTI ORDIGNI.

Su di lui c'è inoltre un'indagine della procura per i fogli rinvenuti all'interno del Corano che teneva in mano durante il primo controllo ai giardini dell'Arena raffiguranti degli ordigni. La Procura aveva ordinato agli inquirenti di analizzare il computer e il cellulare del 22enne perchè c'è il sospetto che possa avere avuto dei contatti con movimenti vicino all'Isis, o che abbia visitato siti internet dedicati al terrorismo islamico.

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