Vajont, Padova ai suoi studenti: 49 anni fa la catastrofe annunciata
Oggi l'anniversario di quel 9 ottobre 1963 in cui 1917 persone persero la vita dopo la frana precipitata dal monte Toc nel bacino della diga. Oltre 110 alunni degli istituti superiori patavini torneranno sui luoghi del disastro
Uno dei peggiori disastri ambientali determinati dall’uomo in Italia. Mercoledì 9 ottobre 1963, ore 22.39, in molti sono nei bar per vedere la partita di coppa nei primi televisori. Una frana lunga 2 chilometri si stacca dal monte Toc e precipita nel bacino artificiale creato dalla diga del Vajont, scavalcata da un’onda di milioni di metri cubi d'acqua. In una manciata di minuti interi paesi vengono spazzati via, a partire da Longarone e le sue frazioni. 1917 le vittime della furia distruttrice del fango.
IL VIAGGIO NELLA STORIA. 49 anni dopo Padova ricorda questa catastrofe annunciata in particolare rivolgendosi ai giovani. Domani, mercoledì 10 ottobre, oltre 110 studenti degli istituti superiori di Padova, accompagnati dai loro docenti e da rappresentanti dell'amministrazione comunale, saranno sulla diga del Vajont e al nuovo museo di Longarone, al cimitero delle vittime a Fortogna, ascolteranno testimoni e sopravvissuti per un "viaggio nella storia", un’iniziativa pensata per far conoscere ai ragazzi e alle ragazze episodi chiave della storia recente.
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OMICIDI COLPOSI PLURIMI. Un viaggio a ritroso nel tempo per non dimenticare le responsabilità nell’agire dell’uomo, così come il processo ha dichiarato con “il riconoscimento di responsabilità penale per la prevedibilità di inondazione e di frana e per gli omicidi colposi plurimi”. Ci sono domande che, a distanza di quasi mezzo secolo, risuonano ancora come macigni: perché si è costruita la diga in una valle non idonea sotto il profilo geologico? Perché si è innalzata la quota del lago artificiale oltre i margini di sicurezza? Perché non si è dato l'allarme la sera del 9 ottobre per attivare l'evacuazione delle popolazioni delle zone a rischio inondazione?
