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Cronaca Santo / Via Orto Botanico

Vaticano e Arca del Santo ai ferri corti: salta l'ok al bilancio 2013

Il segretario di Stato Bertone non ha approvato il previsionale dell'ente padovano che non intende partecipare al ripianamento di uno sbilancio di 213 mila euro della Biblioteca Antoniana. Scontro anche sullo spostamento dell'accesso dell'opera del Pane dei poveri

"Ci lasciano perplessi le continue difficoltà di rapporto con la curia romana". Riassume così, il presidente della Veneranda Arca Gianni Berno, l'aria tesa che da qualche tempo si continua a respirare all'ombra della basilica del Santo tra l'ente padovano che da oltre seicento anni sovrintende alla manutenzione ed al miglioramento degli edifici monumentali del complesso antoniano a Padova e il Vaticano, proprietario del complesso.

POMO DELLA DISCORDIA: IL BILANCIO 2013. Tema del contendere, la mancata firma di approvazione del segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone del bilancio preventivo 2013 dell'Arca del Santo. A Roma non avrebbero gradito la decisione dell'ente padovano di non partecipare al ripianamento di uno sbilancio di 213 mila euro della Biblioteca Antoniana, realtà di cui l'Arca ha la responsabilità in quanto a manutenzione, come da statuto, ma alla cui gestione non partecipa dal 2008. "Cercheremo una via di uscita da questa situazione - spiega Berno - ma se non arriveremo ad una conciliazione, mi appare inevitabile adire alle vie giudiziarie competenti". 

SPOSTATO L'ACCESSO DELL'OPERA PANE DEI POVERI. Sempre di questi giorni è anche lo spostamento dell'accesso dell'opera del Pane dei poveri e l'avvio di lavori decisi dal delegato pontificio Francesco Gioia che, riferisce Berno, "non ci sono stati resi noti né nella data di inizio che negli importi. Credo che ciò non contribuisca alla tranquillità francescana che dovrebbe contraddistinguere la gestione delle cose antoniane". Lo scorso ottobre la procura di Padova ha aperto un fascicolo d'indagine relativo ai lavori per trasformare in residence l'ex casa del custode che fa parte del complesso della Basilica di Sant'Antonio e dove si trovava anche l'accesso all'opera del Pane dei poveri. Il piccolo residence consiste in 5 mini-appartamenti di 35 metri quadrati ciascuno, da affittarsi al miglior offerente.

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