La “vespa cinese” mina il raccolto delle castagne nostrane
Produzione in pericolo per gli agricoltori veneti che, nonostante l'utilizzo di un antagonista naturale al parassita orientale che però entrerà a regime in 5 anni, rischia un calo del 60%: di 500 quintali su 800 totali
Nonostante la battaglia sia partita d'anticipo, ad aprile, con la lotta biologica, impiegando come antagonista naturale l’imenottero Torymus Sinensis, ci vorranno almeno 5 anni perché la sua attività entri a regime e cominci a dare i primi risultati concreti.
VESPA CINESE. Intanto, il Cinipide galligeno, un parassita di origini asiatiche comunemente noto come la “vespa cinese”, sta mettendo a serio rischio il raccolto di castagne in tutto il Nord d'Italia, Veneto incluso. Si prevede un calo del 60% della produzione con un aumento vertiginoso dei prezzi. In termini quantitativi, si parla di una minore produzione di circa 500 quintali sugli 800 totali.