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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta ville venete, funzionario della Regione arrestato per tangenti

Il manette il responsabile dell'ufficio che stabiliva l'entità dei finanziamenti per il restauro, la promozione e l'utilizzazione delle dimore storiche. In cambio di soldi avrebbe garantito contributi "gonfiati"

Avrebbe suggerito ai proprietari di ville venete storiche, in cambio di tangenti di 5 mila euro, come procedere per garantire loro finanziamenti "gonfiati". Questo il reato contestato dalla Guardia di Finanza di Venezia a un funzionario della Regione Veneto, Marco B., 43 anni, responsabile dell'ufficio che stabiliva l'entità dei finanziamenti per il restauro, la promozione e l'utilizzazione delle dimore storiche.

L'INCHIESTA E LE PERQUISIZIONI. L'arresto da parte dei finanzieri del nucleo di Polizia tributaria è scattato questa mattina, nell'ambito di un'inchiesta contro gli sprechi e le sovvenzioni pubbliche. Il dipendente pubblico è accusato di corruzione, concussione e truffa aggravata. Risultano iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di corruzione anche due proprietari di ville venete. Le Fiamme gialle hanno inoltre proceduto a 23 perquisizioni in diverse ville storiche del Veneto, abitazioni di professionisti e dipendenti regionali al fine di capire da quanto tempo il raggiro andasse avanti e la proporzione della truffa.

LA TRUFFA. Grazie all'utilizzo di documenti falsi o di perizie riferite ad altri immobili, il funzionario riusciva a far risultare un importo dei lavori di restauro superiore a quello realmente pattuito con le ditte esecutrici. Importi che - come nel caso che ha fatto scattare l'inchiesta, dopo la denuncia di due proprietari, che si sono ribellati nel veneziano alla richiesta di mazzetta - potevano essere anche di 300 mila euro al di sopra del reale e comunque pari al 30% delle somme effettivamente necessarie per restaurare, promuovere e utilizzare nel migliore dei modi le residenze nobiliari, in gran parte disseminate lungo la Riviera del Brenta.

ISTITUTO FUORI CONTROLLO. Ogni anno l'Istituto, creato con legge regionale per salvaguardare il patrimonio di residente storiche del Veneto, porta a buon fine circa 40 pratiche di finanziamento, sulla base di una graduatoria che il funzionario permetteva di "aggirare". Denaro concesso a fondo perduto (con un tetto di 350 mila euro) o in conto interesse (in questo caso fino a 1 milione e mezzo di euro). "L'inchiesta dimostra l'inattività del potere di controllo, di ispezione - ha sottolineato il Procuratore aggiunto di Venezia Carlo Mastelloni - che non viene esercitato in questa epoca storica".

 

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