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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Aviaria, chiesto il processo per 41 Anche dirigenti Istituto di Legnaro

Chiesto il rinvio a giudizio dalla procura di Roma per le 41 persone, tra cui anche Ilaria Capua, indagate per traffico internazionale di virus. Coinvolto anche l'Istituto zooprofilattico sperimentale di Padova

La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per 41 persone, accusate a vario titolo di associazione a delinquere, corruzione, ricettazione, somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica e tentata epidemia, nell'ambito dell'inchiesta legata ad un presunto traffico internazionale di virus dell'influenza aviaria. Tra gli indagati, dipendenti del ministero della Salute, dirigenti degli Istituti zooprofilattici sperimentali di Padova (Legnaro) e Teramo e manager di aziende farmaceutiche.

TRAFFICO INTERNAZIONALE DI VIRUS. Le indagini scaturirono il 9 aprile 2005 da un'informativa dei Nas. L'ipotesi sostenuta dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, che ha chiesto il processo per le 41 persone che sarebbero coinvolte nel traffico illecito di virus, un'associazione a delinquere sarebbe stata attiva dal 1999 al 2003, e avrebbe impiegato virus altamente patogeni (H9 e H7N3), di provenienza illecita, "al fine di produrre in forma clandestina, senza la prescritta autorizzazione ministeriale, specialità medicinali ad uso veterinario, procedendo poi, sempre in forma illecita, alla loro commercializzazione e alla loro somministrazione agli animali avicoli di allevamenti intensivi, determinando così il contagio di sette operatori del settore come accertato dall'Istituto Superiore di Sanità e, quale misura di prevenzione, l'abbattimento di milioni di capi di polli e tacchini" (danno, questo, da 40 milioni di euro).

ILARIA CAPUA A RISCHIO PROCESSO. Tra i 41 indagati, figura anche Ilaria Capua, ex responsabile del Dipartimento di scienze biomediche comparate dell'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie di Legnaro, eletta nel 2013 alla Camera con Scelta Civica. Che finora ha sempre rigettato ogni addebito: "La storia della mia vita professionale dimostra che ho costantemente combattuto le epidemie con grandissima dedizione ed innegabile impegno morale - aveva dichiarato - ricordo che la mia professionalità e i risultati scientifici delle ricerche che ho condotto sono riconosciuti sia in Italia che all’estero".

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