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Cronaca

WelfareNet, il progetto per far star bene 140mila lavoratori padovani

Welfare azindale e "fare rete": sono i due obiettivi del progetto, avviato a settembre, il cui capofila è l'Ente bicamerale Veneto. Un'indagine, con un portale online, per mappare i bisogni del territorio padovano

Si chiama welfare aziendale, ed è una delle risposte ai nuovi bisogni sociali dei lavoratori. Sempre più frequenti, si riscontrano sperimentazioni in tal senso: nella provincia di Padova (e in quella di Rovigo), è l’Ente bilaterale Veneto a scendere in campo, capofila di un macro progetto che mette assieme due concetti di grande interesse in questo periodo: il welfare, appunto, ed il fare rete. Così nasce WelfareNet: "la rete che produce benessere". Il progetto è stato avviato a settembre 2014, con azioni formative nelle aziende, consulenze per imprenditori e lavoratori, tirocini e la partenza di alcune start up che sviluppano servizi di conciliazione. WelfareNet è online con un portale che rappresenta tutte le azioni in programma.

CHI E DOVE. “Il primo grande risultato - dichiara Marco Palazzo, direttore dell’Ente bilaterale Veneto - è stato quello di mettere assieme diversi attori nel territorio come le nostre sedi provinciali, le Confesercenti e le Confcommercio, i sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil e la Camera di Commercio. È inoltre indispensabile che anche il territorio condivida gli obiettivi, ecco perché abbiamo identificato alcune zone dove partire con la sperimentazione con il coinvolgimento diretto delle amministrazioni. Nell’Alta Padovana, l’area Cittadellese, a Padova alcune zone periferiche della città e, nella Bassa, l’area tra Este, Solesino, Sant’Elena e Monselice".

IL PROGETTO. In queste zone il progetto è partito da una mappatura dei servizi con il supporto scientifico dell’Adapt, l’associazione che si occupa di ricerca economica. L’idea è quella di creare una mappa virtuale che racconti i servizi offerti da tutte le cooperative, associazioni di volontariato, enti pubblici e privati, asili, centri accoglienza, in modo da metterli in rete e renderli disponibili al lavoratore con un clic, con un portale dedicato al welfare per i lavoratori delle aziende interessate ad attivare piani di welfare aziendale. La provincia padovana ha un tessuto economico importante, in cui sono presenti quasi 3mila aziende o sedi di aziende con più di 30 dipendenti, per una popolazione lavorativa di quasi 140mila persone. Gli  operatori stanno quindi mappando anche il tessuto aziendale.

LA MAPPATURA DEI BISOGNI. L'indagine per mappare i bisogni  del territorio, sono stati distribuiti questionari strutturati ad hoc sui diversi target interessati dalle politiche di work life-balance: lavoratori, indagati nella duplice veste di consumatori, aziende, enti territoriali, parti sociali e terzo settore. La somministrazione, attraverso gli operatori, viene registrata in via telematica, in un’area interamente dedicata al progetto, all’interno della piattaforma collaborativa e-learning.

PRIMI RISULTATI. Dalle risposte emerge chiaramente che la conciliazione vita lavoro costituisce un aspetto abbastanza/molto importante per il 95,6% degli intervistati e il 38% dei lavoratori dichiara di  non   riuscire a conciliare i tempi di vita e di lavoro. È stato chiesto se le aziende in cui lavorano avessero o meno attivato misurein tal senso: solo in 261 casi la risposta è stata affermativa (il 39,5%). Scendendo nel dettaglio delle misure di cui in concreto vorrebbe usufruire, la maggioranza de lavoratori ha espresso una preferenza per strumenti legati ad una riorganizzazione dei tempi di lavoro più flessibile, a seguire un accesso agevolato al part-time, mentre al terzo posto figurano, invece, i congedi parentali aggiuntivi rispetto alle normative di legge e al quarto le agevolazioni su mutui o finanziamenti personali.
 

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