Lotta alla zanzara tigre, 500 euro di multa per chi non collabora
Il sindaco di Padova ha firmato un'ordinanza che prevede sanzioni tra i 25 e i 500 euro per i privati che non si attengono alle prescrizioni che limitano il diffondersi dell'insetto nei giardini di case, condomini, cantieri
Dengue, Chinkungunya, malattia da virus West-Nile sono alcune delle patologie trasmesse dalla zanzara tigre e che il comune di Padova, assieme ad altri rischi sanitari associati alla diffusione della presenza del fastidioso insetto, vuole contenere ed evitare. Così, oltre ad intervenire con trattamenti mirati nelle aree pubbliche dove è presente acqua stagnante, già messi a bilancio come ogni anno da aprile a novembre, il sindaco Massimo Bitonci ha firmato un'ordinanza che interessa anche i privati.
LE MULTE. Sanzioni da 25 a 500 euro sono previste per chi non si attiene a una serie di prescrizioni che mirano a limitare la diffusione sul territorio comunale di luoghi in cui la zanzara tigre trova il suo habitat ideale di riproduzione. Al bando quindi contenitori in cui l'acqua possa stagnare, sia nel giardino di casa, che in quello condominiale che nei cantieri. Il Comune potrà intervenire per sanare situazioni anche su proprietà private, addebitandone successivamente i costi.
LE PRESCRIZIONI. I cittadini sono invitati a eliminare, per quanto possibile, i ristagni d’acqua, i contenitori all’aperto come i sottovasi, gli annaffiatoi, solo per citarne alcuni. Per i ristagni d’acqua non eliminabili, invece, come tombini, caditoie per la raccolta delle acque piovane, grondaie, l’amministrazione comunale ha adottato un piano di interventi che mira a combattere la zanzara tigre con trattamenti adulticidi, larvicidi e di rimozione dei focolai larvari, proprio per impedire il più possibile la riproduzione dell’insetto, sia in aree pubbliche che private, in particolare nelle aree circostanti a siti sensibili quali scuole, ospedali, strutture per anziani.
