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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Degustazioni al Vinitaly: dai vigneti resistenti dei colli Euganei fino al vino bio

A Verona protagonisti il “Cigno Nero” dell’azienda Parco del Venda e il “Rosso di Bacco” della società agricola Bacco e Arianna. Bressan, presidente di Coldiretti Padova «Abbiamo voluto dare spazio a queste due realtà padovane perché impegnate sia sulla ricerca della qualità, sia della sostenibilità»​

Merlot Khorus e Cabernet Volos hanno debuttato con successo al Vinitaly 2019 nella sezione vitigni resistenti. Il doppio nome non deve trarre in inganno, si tratta di vini “salva ambiente” prodotti dai nuovi incroci che abbattono fino all’85% i trattamenti fitosanitari e coltivati sui Colli Euganei. La produzione dell’azienda agricola “Parco del Venda” di Vò, pioniera delle vigne d’avanguardia, spicca tra le novità delle case vinicole padovane presenti all’esposizione internazionale in fiera a Verona.

Il “Cigno Nero” e il “Rosso di Bacco”

Oggi il “Cigno Nero”, interessante Merlot Khorus ottenuto per l’appunto dalla prima vendemmia della varietà resistente sui Colli Euganei, è stato presentato e degustato per tutto il giorno nel padiglione “Casa Coldiretti”, insieme al vino biologico “Rosso di Bacco” della società agricola Bacco e Arianna, anch’essa di Vò. Sono queste due etichette innovative a rappresentare la viticoltura padovana nella vetrina allestita da Coldiretti al Vinitaly, con tutte le diverse terre delle Doc e Docg d’Italia dove scoprire le nuove tendenze, i primati, le sfide e le curiosità del vino Made in Italy, con mostre, incontri e degustazioni. Presente anche la terra vulcanica dei Colli Euganei, da cui nascono decine di vini, apprezzati ben oltre i confini provinciali.

Le coltivazioni

Michael Toniolo ha introdotto lo scorso anno i vitigni resistenti nella sua azienda “Parco del Venda”: «abbiamo iniziato con un ettaro e mezzo di rosso- racconta il viticoltore - e l’esperienza è più che positiva, le uve raccolte sono ottime e il vino pure, inoltre abbiamo ridotto i trattamenti e non abbiamo l’ansia di correre in vigneto a trattare subito dopo una pioggia. Quest’anno pianteremo altri due ettari». Emanuele Calaon ricorda invece che la sua azienda “Bacco e Arianna” è una pioniera del biologico, fra le primissime sui Colli Euganei a convertire l’intera produzione a biologico, oltre vent’anni fa. «Ho presentato in degustazione un rosso naturale, un taglio bordolese ottenuto da merlot e cabernet attraverso la fermentazione spontanea e senza solfiti aggiunti. Ho portato anche il nostro Serprino, il Cabernet, il Fior d’Arancio secco Docg e il Fior d’Arancio spumante dolce Docg, ovviamente tutti vini biologici che incontrano l’interesse e l’apprezzamento dei consumatori».

Qualità e sostenibilità

«Abbiamo voluto dare spazio a queste due aziende dei Colli Euganei – spiega Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova – perché impegnate, oltre che sulla ricerca della qualità, anche sul fronte, attualissimo, della sostenibilità, declinato in due approcci distinti ma altrettanto importanti. La casa vinicola “Parco del Venda” ha descritto il primo vino ottenuto da vitigni resistenti, speciali varietà che consentono di ridurre drasticamente se non eliminare quasi del tutto i trattamenti per le malattie in vigneto. Abbiamo avuto la possibilità di conoscere il primo vino ottenuto, con la vendemmia dello scorso agosto sui Colli Euganei, da queste varietà che nei prossimi anni avranno un significativo sviluppo. L’azienda vitivinicola Bacco e Arianna ha presentato invece il suo vino biologico, anche questa una scelta sulla strada della sostenibilità, in rappresentanza di quasi 150 aziende che ormai hanno intrapreso questa direzione con soddisfazione e buoni risultati. A questo aspetto abbiamo dedicato nel pomeriggio anche il convegno “La rivoluzione green nel bicchiere” promosso da Coldiretti e Federbio, che ha messo in rilievo come il biologico si stia affermando con riscontri più che positivi in viticoltura, sia in termini di qualità che di sostenibilità ambientale, rispondendo anche alla sempre maggiore attenzione dei consumatori verso questa forma di coltivazione».

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