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Economia Zona Industriale / Corso Stati Uniti

Acquisti China Ingross: no scontrini "Vigono illegalità e contraffazione"

L'assessore regionale Donazzan venerdì a Padova al Centro Cina con Zilio, presidente di Unioncamere Veneto. Hanno acquistato degli addobbi natalizi, senza ricevere scontrini al momento del pagamento

"La prima battaglia da fare nella lotta alla contraffazione e all’illegalità è culturale. Mi appello a tutti i veneti, consumatori e commercianti: compriamo italiano, soprattutto in questo periodo di feste. Compriamo italiano, con senso di responsabilità, con la consapevolezza che solo così facendo difendiamo i posti di lavoro italiani e veneti, le nostre aziende e anche la nostra salute. Pensiamo ai negozi italiani che sono costretti da un fisco ingiusto a mille lacci, scontrini, costi, problematiche di tutti i tipi e controlli da parte della Guardia di Finanza, dell’Agenzia delle entrate e di chiunque voglia controllare e paragoniamo con la situazione di totale illegalità che vige qui dentro. È inaccettabile". Lo ha dichiarato l'assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan venerdì mattina a Padova all’entrata del China Ingross in corso Stati Uniti, dove si è recata assieme a Fernando Zilio, presidente di Unioncamere Veneto per portare l’attenzione dell’opinione pubblica su questa enorme "cittadella dell’illegalità e della contraffazione". All'interno hanno acquistato degli addobbi natalizi, senza ricevere scontrini al momento del pagamento.

RAPPORTO "COSTI" CINESI. Successivamente, l’assessore regionale è intervenuta in Camera di Commercio alla presentazione del rapporto di Unioncamere Veneto su "I cinesi in veneto. Una stima dei costi economici tra contraffazione e criminalità". Secondo lo studio, la contraffazione in Veneto rappresenta un giro economico nascosto di circa 430 milioni di euro (pari allo 0,3% del Pil regionale) che se fosse legale creerebbe sui 10mila posti di lavoro a tempo pieno. 113 milioni di euro mancano all’appello della contabilità delle famiglie cinesi se si tiene conto che sono 9500 nel Veneto. Infatti ogni anno una famiglia cinese media tra tasse consumi e rimesse spende circa 32mila euro a fronte di entrate da lavoro ‘ufficiali’ di poco meno di 18 mila euro. Il disavanzo è di quasi 14 mila euro a famiglia per un totale di 113 milioni di euro. "Una vera piovra che sta mettendo in seria difficoltà – ha detto Zilio – non solo il commercio legale ma la stessa economia italiana con miliardi di euro drenati a favore di un paese straniero. Un sistema che purtroppo gode di coperture che evidentemente sono politiche, economiche ma anche culturali".

Zilio e Donazzan Vs Centro Cina Padova

CENTRO CINA-FINLEB. "I nostri operatori di origine cinese hanno assunto precisi impegni nei confronti della comunità locale sottoscrivendo la 'Carta etica' di Confapi Padova - sottolinea in una nota Finleb srl - con la quale si adoperano a rispettare le norme vigenti e a emarginare chi non lo fa. Anche per questo non possiamo tollerare che il nostro Centro, per il nome che porta e la visibilità che ha per la sua particolare posizione, venga identificato con realtà economiche o attività deprecabili del tutto estranee. Infine, esprimiamo seria perplessità e sconcerto nel prendere atto dell’iniziativa della Camera di Commercio che ha visto il suo presidente promotore di un convegno e di una visita-show al seguito di un nutrito gruppo di giornalisti nella nostra struttura, rendendola oggetto di strumentalizzazione politica, operando superficiali generalizzazioni che gettano discredito sul centro Finleb e, soprattutto, sull’intera comunità cinese. Una comunità che conta oltre 2000 imprenditori regolarmente iscritti e contribuenti dell’ente camerale stesso".

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