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Economia

I 211 agriturismi in provincia di Padova: «Venite a trovarci a pranzo»

Cia Padova: «Ci auguriamo che in tanti rispondano all’appello». Lettera al presidente della Regione, Luca Zaia: «Si faccia portavoce delle nostre difficoltà»

I 211 agriturismi della Provincia (dati Servizio agricoltura – Provincia di Padova), 85 dei quali si concentrano nell’area dei Colli Euganei, trovano soluzioni “creative” per continuare le loro attività, in completa sicurezza.

Venite a pranzo

«Se per cause di forza maggiore fino al prossimo 24 novembre non sarà possibile prenotare una cena – commentano il presidente di Cia Padova, Roberto Betto, e il responsabile di Turismo Verde, Boris Biasio – invitiamo le famiglie, e gli appassionati del mondo agrituristico in generale, a venire a pranzo da noi. In questo modo potremo dare respiro alle nostre attività, sulle quali negli scorsi mesi sono state investite molte risorse economiche in termini di prevenzione e igienizzazione dei locali». «Le nostre strutture - precisano - si sono fin da subito adeguate alle prescrizioni seguite al primo lockdown. Un fermo, quest’ultimo, che ha creato ingenti danni al comparto: in poche settimane le entrate si sono dimezzate, mentre i titolari hanno ricevuto continue disdette». Di fatto, hanno perso l’intera stagione pasquale, oltre che ai pranzi di matrimonio, delle Comunioni e delle Cresime. «L’ultimo Dpcm è stata l’ennesima doccia fredda; tuttavia, riteniamo sia giusto reagire immediatamente».

Prenotare un pranzo

La ricetta? Prenotare un pranzo, magari nel fine settimana, per aiutare tutto il settore. «Gli agriturismi offrono spazi amplissimi e prodotti genuini – sottolineano i due presidenti Betto e Biasio – Invitiamo a riscoprire il gusto di una passeggiata nei Colli o in campagna. E per chi proprio non vuole rinunciare al piacere della cena, inoltre, c'è sempre la possibilità di ricevere a casa o ritirare in presenza i piatti preparati dagli chef». In ogni caso, Cia Padova è ben consapevole che le aperture a pranzo e le consegne a domicilio non riusciranno a colmare il gap che si è venuto a creare negli ultimi mesi. “Ma rimane un segnale positivo, che dà speranza: tentiamo di dare un nuovo slancio all’economia locale

Lettera al presidente

Intanto, Cia ha scritto una lettera aperta al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nella quale chiede di «Farsi portavoce delle nostre difficoltà con il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella speranza che si possano trovare soluzioni alternative alle attuali restrizioni quali, ad esempio, la chiusura delle attività ristorative alle 23, e si acceleri il più possibile l’indennizzo». «Le ultime misure restrittive non tengono conto delle garanzie di distanziamento offerte dagli spazi in campagna e metteranno definitivamente in crisi un settore che si era faticosamente ripreso dopo mesi di lockdown». «Se a queste pesanti perdite si aggiungeranno i prevedibili effetti delle nuove restrizioni, assisteremo ad un’ecatombe di fallimenti con ricadute disastrose per le migliaia di addetti del settore». Cia, infine, è fortemente preoccupata «Poiché si rischia il tracollo della filiera agroalimentare di eccellenza: Doc, Docg, Dop, IGP. La produzione agricola non si può fermare, ma non avrà sbocco sui mercati».

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