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Coronavirus, aiuti in arrivo per oltre 1.500 aziende agricole padovane

Le 166 aziende agricole di Vo’, zona rossa nella primissima fase dell’emergenza Covid-19, potranno ricevere fino a 7mila euro di contributo

Le 166 aziende agricole di Vo’, zona rossa nella primissima fase dell’emergenza Covid-19, potranno ricevere fino a 7mila euro di contributo “una tantum” grazie al bando del Psr.

1.500 aziende agricole

A darne notizia è Coldiretti Padova, che aggiunge: "4.000 euro, inoltre, è la quota destinata alle circa 450 aziende florovivaistiche, agli agriturismi e fattorie didattiche che durante il lockdown hanno azzerato il fatturato, mentre sono invece previsti 2.000 euro per gli allevamenti di vitelli a carne bianca e per le stalle che producono latte vaccino, insieme alle aziende orticole impegnate nella coltivazione di radicchi, lattuga, asparagi e fragole. Sono oltre 1.500 le aziende agricole padovane che potranno accedere ai contributi stanziati dalla Regione Veneto con il bando sull’emergenza Covid-19, pubblicato nei giorni scorsi dopo il via libera dalla terza commissione del Consiglio Regionale. Per presentare la domanda di sostegno temporaneo eccezionale gli agricoltori e le cooperative agricole di produzione dei settori maggiormente colpiti dall’emergenza Coronavirus hanno tempo fino al 19 ottobre".

23 milioni di euro

Le risorse disponibili ammontano a 23 milioni di euro e in tutto il Veneto si prevede di dare sostegno a circa 8.700 imprese agricole. Spicca ovviamente la quota di aiuto destinata agli agricoltori di Vo’, che per primi si sono trovati a dover fronteggiare l’emergenza con l’isolamento e il lockdown. Ricorda Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova: «È un un segno di attenzione e di aiuto che avevamo invocato da tempo e che accogliamo con soddisfazione. Certamente rappresenta solo una piccola forma di integrazione del reddito, sostanzialmente azzerato nella prima fase dell’emergenza, oltre che per le aziende di Vo’, per i florovivaisti, gli agriturismi e fattorie didattiche, i produttori di latte e ortaggi primaverili, solo per citare i casi più eclatanti. È tutto il settore primario a dover fare i conti con le ripercussioni dell’emergenza e delle restrizioni, che ancora si fanno sentire. Per questo motivo siamo impegnati da mesi affinché le aziende agricole possano accedere alle varie forme di aiuto, sostegno e integrazione al reddito messe a punto dal Governo e dalla Regione, chiedendo una particolare attenzione proprio per le aziende che stanno subendo i contraccolpi più duri. È necessario poi liberare le aziende dal peso della burocrazia e dare loro la possibilità di mettere in campo tutte le azioni necessarie per la ripresa».

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