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Economia

«Serve una nuova governance del territorio per superare la crisi»: l'appello

A lanciarlo è Confartigianato Imprese Padova: «I Comuni devono riorganizzare servizi e tariffe con una visione del futuro, nell’interesse di tutti: serve un'armonizzazione dei piani finanziari, perché per fare impresa, oggi più che mai, servono certezze sui costi dei servizi e serve efficienza»

«Gli 85 giorni di chiusura forzata delle nostre imprese hanno lasciato un segno profondo nell’economia del territorio. È il momento di pensare a una nuova governance, i Comuni devono riorganizzare servizi e tariffe con una visione del futuro, nell’interesse di tutti». Il forte appello arriva dal Coordinatore dei presidenti mandamentali di Confartigianato Imprese Padova Gianluca Dall’Aglio, che aggiunge: «La frammentazione delle decisioni che oggi vediamo in una stessa provincia costa cara alle imprese: serve un’armonizzazione dei piani finanziari delle diverse amministrazioni comunali. Per fare impresa, oggi più che mai, servono certezze sui costi dei servizi, serve efficienza».

Tari

Il riferimento è, in particolare, alle differenti tariffe Tari, la tassa relativa ai rifiuti che ogni azienda deve versare ai Comuni di appartenenza: come specificato con un esempio generico ad hoc (che non tiene dunque conto di sconti, riduzioni/esclusioni diverse per ciascun comune, dell’addizionale provinciale del 5% e dell’IVA) un’azienda artigiana manifatturiera, ad esempio, con un capannone di 800 mq che opera nel comune di Casale Di Scodosia paga 1.000 euro/anno, ma se operasse a Padova ne pagherebbe 2.900 euro, se invece si trovasse a Montagnana dovrebbe sborsare 2.400 euro mentre a Camposampiero ne spenderebbe 2.600 euro. Anche a breve distanza, le cifre possono cambiare completamente: ne sono un esempio i comuni nell’Aponense, dove in pochi chilometri si pagano tariffe completamente differenti. Spiega Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Padova: «Gli amministratori locali devono affrontare una questione che oggi, in questa crisi, diventa strategica: condividere una visione comune. Si potrebbe pensare, ad esempio, di affidarsi ad un unico fornitori di servizi per l’intera provincia? Abbiamo visto, in questi mesi, che i diversi approcci nella gestione della riduzione della Tari, già richiesta nei mesi scorsi dall’autorità di regolazione per energia reti e ambiente Arera, all’indomani della chiusura delle attività, ha visto risposte diverse. Ma le esigenze delle imprese sono le stesse a Cittadella, come a Montagnana».

Richieste

Prosegue Boschetto: «Già ad aprile avevamo richiesto di rivedere subito i costi variabili della tariffa dei rifiuti per le 25mila imprese artigiane che operano in provincia di Padova. Era intervenuta anche la Confartigianato Nazionale che aveva scritto ad Arera, chiedendo di intervenire per dare sollievo alle imprese in difficoltà. L’autorità aveva risposto emanando la delibera 158/2020, nella quale invitava i Comuni ad applicare uno sconto alla quota variabile della Tari, quella più consistente, operando una distinzione: per le attività soggette a sospensione, lo sconto doveva essere proporzionale ai giorni di chiusura, per le attività, invece, chiuse spontaneamente in questi mesi, la riduzione della Tari poteva essere facoltativa. Le risposte alla richiesta di Arera sono arrivate in tempi e con modalità differenti». Conclude Dall'Aglio: «Questa vicenda ha fatto emergere la necessità di armonizzare le decisioni nel territorio. Ora è fondamentale trovare una nuova governance. Siamo consapevoli dell’impegno dei sindaci a venire incontro alle nostre imprese e per questo li ringraziamo ma ci piacerebbe avviare un tavolo ancora più costruttivo e concreto per valorizzare l’economia del territorio».

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