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Economia

Apprendistato: 7 aziende su 10 nel Nordest lo utilizzano, ma serve supporto delle agenzie per il lavoro

Dopo Milano, è stata presentata a Padova presso la sede di Confindustria la ricerca sull'apprendistato professionalizzante realizzata da Gi Group, la più grande agenzia italiana per il lavoro, insieme a OD&M Consulting, nell'ambito del Road Show nazionale promosso sul tema

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

È stata presentata a Padova, in occasione della seconda tappa del Road Show nazionale promosso da Gi Group dal titolo "Rilanciare l'apprendistato, opportunità di crescita per giovani e aziende", la ricerca sull'apprendistato professionalizzante condotta dalla più grande agenzia italiana per il lavoro in collaborazione con OD&M Consulting su un campione di oltre 100 aziende italiane di diverse dimensioni.

La Survey, realizzata in collaborazione con la fondazione Gi Group Academy nei mesi di settembre - dicembre 2011, ha rilevato i seguenti dati per l'area geografica del Nord-Est:

  • la percentuale di aziende che dichiara di aver utilizzato a partire dal 2003 l'apprendistato professionalizzante é superiore rispetto alla media nazionale di 5 punti percentuali (69,6% vs 64,2%);
  • tuttavia è superiore, di due punti percentuali, anche l'eccessiva complessità dal punto di vista normativo riscontrata dalle aziende del Triveneto che per questo motivo hanno deciso di non impiegare lo strumento al loro interno (35,7% vs 33,3%);
  • in linea, invece, la percentuale di aziende che, a livello locale, ha indicato tra i motivi che spingono un'azienda ad utilizzare l'apprendistato i vantaggi economici che ne derivano (87,5% vs 88,6%).

"I dati locali emersi dalla survey sottolineano come lo strumento dell'apprendistato professionalizzante possieda grandi potenzialità, ma che ci sia da lavorare ancora molto sul fronte normativo e sugli aspetti burocratici - afferma Maria Luisa Cammarata, Direttore Business Development di Gi Group - Da questo punto di vista il ruolo delle Agenzie per il Lavoro appare, quindi, centrale; le aziende, infatti, dopo l'accordo sindacale firmato da Assolavoro, Uiltemp e Felsa Cisl, hanno oggi la possibilità di scegliere di gestire l'apprendistato mediante la somministrazione svolta dalle APL che, assumendo il ruolo di intermediari tra aziende e lavoratori, si fanno carico della formazione e dello sviluppo professionale della persona valorizzando, al tempo stesso, l'esigenza di flessibilità delle imprese ed evitando loro incombenze che le limitano nell'utilizzo dello strumento. A riguardo Gi Group ha da poco attivato il servizio StartApp, specifico per supportare le aziende nell'utilizzo dell'apprendistato professionalizzante".

In linea con la media nazionale, il 43,3% delle aziende interpellate dell'area del Nord Est, ritiene, infatti, di grande utilità un supporto alla formazione degli apprendisti, a fronte di un 21,4% che dichiara, inoltre, di non sapere dove recuperare e selezionare queste figure.

"Accanto ai motivi economici di utilizzo dello strumento è interessante che un terzo delle aziende lo utilizzi per formare lavoratori secondo le proprie esigenze, in particolare per i giovani ritenuti per l'azienda strategici - commenta Simonetta Cavasin, General Manager di OD&M Consulting. - Questo numero importante di imprese del Nord Est Italia, che sta iniziando a considerare l'apprendistato una reale opportunità per promuovere il proprio sviluppo, è da sostenere pertanto con adeguate semplificazioni."

Il 34,4% delle aziende interpellate dell'area del Nord Est elenca, infatti, tra i motivi che spingono un'azienda ad utilizzare l'apprendistato la necessità di formare i lavoratori secondo le proprie esigenze; con la stessa percentuale le aziende locali dichiarano, inoltre, di aver utilizzato tale contratto per tutti gli inserimenti di giovani ritenuti strategici per l'azienda, ovvero con i quali sono interessate ad instaurare un rapporto di lungo periodo.

A supporto delle esigenze specifiche delle imprese sull'apprendistato Gi Group ha, infine, sviluppato StartApp, il nuovo servizio per sollevare l'azienda da adempimenti amministrativi e burocratici, dando modo di concentrarsi esclusivamente sulla crescita professionale dei propri talenti. Gi Group si può occupare della ricerca e selezione degli apprendisti attraverso canali espressamente rivolti ai giovani, della somministrazione attraverso la creazione del piano formativo, la selezione dei talenti e la presenza di un tutor dedicato, oltre all'attivazione dell'apprendistato nel caso specifico in cui l'azienda abbia già individuato il candidato e necessiti solo della gestione in termini di progettazione del piano formativo, degli adempimenti amministrativi, tutorship e formazione sulle competenze base e trasversali.

APPROFONDIMENTO DATI AREA NORD-EST:

Età degli apprendisti. Per quanto concerne l'età degli apprendisti si può affermare che il 71,9% delle aziende che hanno utilizzato il contratto di apprendistato lo ha fatto per inserire in azienda ragazzi di età compresa tra i 21 e i 25 anni, il 43,8% per giovani di età inferiore ai 20 anni, mentre il 34,4% ha destinato il contratto agli over 25. Se si considera il totale dei giovani apprendisti inseriti negli ultimi tre anni il 59,6% di questi ha un'età compresa tra i 21 e i 25 anni, il 20,4% ha un'età inferiore ai 20 anni e il 20% ha più di 25 anni.

Motivi di utilizzo e non utilizzo. I motivi che spingono un'azienda ad utilizzare l'apprendistato sono nella maggior parte dei casi di carattere economico (87,5%); seguono, a pari merito con una percentuale pari al 34,3%, la necessità di formare i lavoratori secondo le proprie esigenze o di far crescere all'interno dell'azienda i propri dipendenti; solo il 21,9%, invece, dichiara di utilizzare lo strumento per testare le capacità dei lavoratori prima di una loro assunzione a tempo indeterminato. Al contrario, il 21,4% delle aziende del Nord Est Italia che fino ad oggi non hanno utilizzato l'apprendistato, indicano tra i motivi della loro scelta, dopo l'eccessiva complessità dal punto di vista normativo (35,7%), di non averne bisogno e di non esserne interessate, oltre a non sapere dove trovare gli apprendisti più adatti.

Professionalità inserite. L'apprendistato nell'area del Nord-Est Italia sembra rivolto soprattutto a quelle professionalità che non necessitano particolari ricerche sul mercato del lavoro. La maggior parte delle aziende ha utilizzato l'apprendistato per tutte le professionalità senza particolari distinzioni (46,9%), oppure solo per le professionalità "comuni", vale a dire quelle più facili da reperire sul mercato (43,8%). Solo una minoranza (9,4%) lo ha utilizzato per le professionalità cosiddette "alte".

Tipologia inserimenti. Il 53,1% delle aziende dichiara di aver utilizzato l'apprendistato per tutti gli inserimenti di personale giovane; a seguire il 34,4% delle realtà lo ha utilizzato per i giovani ritenuti strategici per l'azienda, ovvero quelli con cui si vuole instaurare un rapporto a lungo termine.

Utilità di un supporto. Un aiuto considerato utile dal 43,3% delle aziende interpellate è rappresentato dal supporto legato alla formazione degli apprendisti; lo stesso dato percentuale è stato registrato anche per quanto concerne l'utilità di un supporto nell'interpretazione normativa.

4 le prossime tappe del Road-Show "Rilanciare l'apprendistato, opportunità di crescita per giovani e aziende" che si terranno a:

  • 21 maggio Torino;
  • 29 maggio Bologna;
  • 30 maggio Napoli;
  • 31 maggio Rovigo.

Per maggiori informazioni: www.gigroup.it/roadshow-apprendistato.

 

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