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Economia Granze / Via Inghilterra

Arco spedizioni, proteste contro un licenziamento: Adl blocca magazzino, camion tenta di forzare

Attimi di tensione in via Inghilterra durante la protesta contro un licenziamento. Un camion ha tentato di forzare il blocco avanzando per una cinquantina di metri nonostante le persone che gli stavano di fronte

Il 18 giugno scorso, Adil Belakhdim coordinatore dei Si Cobas di Novara 37enne, cittadino italiano di origini marocchine, è morto investito da un camion davanti ai cancelli della Lidl di Biandrate, nel Novarese, durante una manifestazione di lavoratori della logistica. L'autista che lo ha investito poi fuggì fino a che venne bloccato in autostrada dai carabinieri. Questa drammatica circostanza non può non essere venuta in mente a tutti coloro che stavano attuando un blocco dello stesso tipo presso il magazzino Arco Spedizioni in via Inghilterra, a Padova.

Lavoratori vs lavoratori

Colpisce che, a forzare il blocco, in tutti i casi, sia un lavoratore dipendente di un'altra azienda, o cooperativa. Si finisce per mettere lavoratori contro altri lavoratori. E può finire male. Per fortuna nella fattispecie è andata bene, nessuno si è fatto male, ma tant'è. 

Adl Cobas

I lavoratori della della società che gestisce l'appalto, la Novalog Srl  protestano contro la lettera di licenziamento che è stata consegnata a un lavoratore. «E' un nostro delegato, che con accuse pretestuose e menzogne rigurdanti il rifiuto a lavorare, è stato licenziato. Un ennesimo tentativo di far fuori dal magazzino l'unica esperienza sindacale - Adl cobas - che ha portato diritti e dignità nel cantiere in tutti questi anni. Da oggi inizia quindi un presidio permanente davanti al magazzino, chiedendo la revoca del licenziamento e l'allontanamento di Novalog Srl che sta esplicitamente negando la democrazia sindacale nel magazzino», fanno sapere da ADL. «Sottolineamo inoltre - concludono i delegati ADL - il tentativo da parte di un autista di forzare il presidio mettendo a rischio l'incolumità dei lavoratori. Il risultato anche questo del clima che si respira in questo magazzino». 

Novalog

Claudio Ceccari, manager della cooperativa, sostiene invece che il lavoratore ha ricevuto sei lettere di richiamo. Chiede di non far il turno con inizio alle 4 perché in difficoltà perché ha un figlio appena nato. Una condizione che hanno anche altri lavoratori. Non si può, per accontentarne uno, scontentarne cento». Gli chiediamo dello sciopero e dell'episodio del tentativo di blocco che poteva finire male. «Ho visto solo qualche immagine, non so esattamente cosa sia successo ma chi ha forzato non è un nostro dipendente». Ceccari spiega poi che per Novalog Srl la questione è congelata fino a venerdì 20 maggio prossimo, quando dovrebbe esserci in Prefettura un incontro che si augura risolutore. 

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