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Economia

Ascom, Bertin sul bonus vacanze e la burocrazia: «Fatica a passare dai proclami ai fatti»

«Io non credo che si debba arrivare al decreto semplificazioni per cominciare a farle e la complicazione che si profila per il bonus vacanze è la dimostrazione che faremo tanta fatica a passare dai bei proclami ai fatti»

È un po' la cartina di tornasole delle buone (o cattive) intenzioni. «Ma se il bonus vacanze deve poterci dire se, a proposito di lotta senza quartiere alla burocrazia, il buongiorno si vede dal mattino o meno, direi che qui siamo a meno, molto meno». A dirlo è Patrizio Bertin, presidente di Ascom Padova e Confcommercio Veneto, che non nasconde la propria profonda insoddisfazione, «Io non credo - spiega - che si debba arrivare al decreto semplificazioni per cominciare a farle e la complicazione che si profila per il bonus vacanze è la dimostrazione che faremo tanta fatica a passare dai bei proclami ai fatti».

Stagione ridotta

Secondo il numero uno di Ascom il bonus vacanze di 500 euro massimo (80% da scontarsi subito al pagamento della fattura, 20% da riportare in dichiarazione dei redditi del 2021) partirà dal 1° luglio per concludersi a fine anno. «Già la stagione è ridotta - continua Bertin - e dunque eliminare giugno, soprattutto per le famiglie con bambini piccoli, non va certo nella direzione di aiutare il turismo». A dire il vero Federalberghi già da settimane lamenta che il bonus vacanze, più che un aiuto alle imprese, rappresenti un aiuto ad un target di famiglie che in vacanza non andrà comunque. Perchè? Perchè per usufruire del bonus serve un Isee sotto i 40mila euro ma, soprattutto, servirà un'identità Spid e collegarsi ad una app che dovrebbe arrivare intorno a metà giugno. Niente di quello che avevano chiesto gli operatori, ovvero una detrazione Irpef applicata alla spesa delle famiglie per tutte le attività turistiche per soggiorni di oltre tre notti. Non solo. Il timore degli operatori si declina in diverse situazioni.

Requisiti beneficiari

«La prima - commenta Monica Soranzo, presidente di Padova Hotels Federalberghi Ascom - è la verifica dei requisiti dei beneficiari: non vorremmo che i controlli spettassero a noi che già dovremo farci carico della burocrazia derivante dalla richiesta del rimborso attraverso il credito d'imposta che, almeno, potrà essere compensato subito ma che potrà anche essere ceduto a terzi o alle banche ma che, naturalmente, dubito possa essere a carico di queste ultime».  Ma al netto di tutti i problemi è comunque la farraginosità dell'approccio in capo alle famiglie quello che potrebbe far fallire l'obiettivo del 50% dei possibili beneficiari. «Evidentemente - conclude Bertin - ogni provvedimento si porta dietro una mole di burocrazia e di complicazioni che fiaccano anche i più ottimisti». Che sembrano essere pochini: per Confcommercio, infatti, il 54,3% degli italiani non sa se andrà in vacanza, mentre il 29,3% sa già che in vacanza non ci andrà.

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