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Ascom a 360 gradi: il riassunto della convention day nella Basilica del Santo

Aperta dall’introduzione del presidente provinciale, Patrizio Bertin, la giornata si è dispiegata attraverso tutta una serie di relazioni che hanno affrontato le tematiche che più da vicino interessano l’associazione e la sua azione sul territorio

“Confrontarsi per progredire”. Potrebbe tradursi così l’iniziativa “Convention Day” che l’Ascom ha realizzato nella cornice, insolita ma non casuale, della sala dello Studio Teologico della Basilica del Santo ed alla quale sono intervenuti oltre sessanta fra rappresentanti di categoria e segretari di comparto. Non casuale, si diceva, la scelta della “location”.

I LAVORI

“Da tempo – è stato detto – l’Ascom è votata a far comprendere che commercio, turismo e servizi rappresentano un “unicum” che va sostenuto ed incentivato. E allora quale migliore luogo di quello che, per definizione, rappresenta Padova a qualsiasi latitudine?” Aperta dall’introduzione del presidente provinciale, Patrizio Bertin, la giornata si è dispiegata attraverso tutta una serie di relazioni che hanno affrontato le tematiche che più da vicino interessano l’associazione e la sua azione sul territorio. Ecco allora che dopo aver fatto una fotografia dell’Ascom attuale (un “sistema” che coinvolge complessivamente la bellezza di 12mila imprese, come ha ricordato Otello Vendramin), ci si è concentrati sui servizi (Federico Barbierato) per poi passare alla formazione (Marco Italiano), al credito (Paolo Finotello), alla comunicazione (Giuseppe Zerbetto) e alla presenza, incisiva, dell’associazione sul territorio (Franco Pasqualetti). La pausa pranzo, impreziosita dalla magnificenza dei chiostri della basilica, ha permesso scambi di opinioni e confronti su iniziative specifiche che “difficilmente – ha avuto modo di sottolineare il presidente Bertin – riusciamo ad avere nella quotidianità, troppo spesso condizionata dalle urgenze che non consentono visioni di prospettiva che invece sono fondamentali per un’associazione come l’Ascom che si candida ad essere non solo organizzazione di rappresentanza degli interessi della categoria, ma anche organizzazione al servizio della comunità”. Ed in effetti, com’è stato ricordato a più riprese, l’Ascom è intervenuta a sostegno dello Iov prima e del Vimm poi (in quest’ultimo caso con l’”adozione” di una ricercatrice) e con il restauro di una pala d’altare: tutti interventi che fanno il paio con una filosofia che punta a fare degli operatori del commercio, del turismo e dei servizi altrettanti soggetti attenti a quel sociale che adesso può anche contare su forme di contributo rese possibili, ad esempio, da un servizio che l’Ascom mette a disposizione dei propri soci col progetto “Tre Cuori”, un modo innovativo che permette ai consumatori di destinare contributi a società sportive, culturali, ecc. comprando semplicemente nei negozi che aderiscono all’iniziativa.

IL TURISMO

Il pomeriggio si è invece aperto con un’ampia disamina a cura di Antonio Piccolo sulla situazione del turismo (non negletto ma potenzialmente in grado di offrire a Padova, alla sua provincia, alle sue imprese ed, in ultima analisi ai suoi cittadini, straordinarie occasioni di crescita che però devono essere sfruttate in maniera ragionata e non conflittuale in un’ottica di innovazione sostanziale), per affrontare poi la “soddisfazione di fare sindacato”, ovvero quell’adrenalina che, come ha spiegato Michele Ghiraldo, “ti si mette in circolo quando rappresenti i tuoi colleghi che ti hanno dato fiducia”. Tanti gli interventi nella parte dedicata all’”open forum” a testimonianza di un’adesione convinta ad un progetto organizzativo che fa dell’Ascom una delle associazioni, a livello nazionale, più apprezzate in ambito Confcommercio e non solo. La chiusura della giornata, dopo che Bertin e Pasqualetti avevano riassunto in due minuti i temi dell’incontro garantendo che altre occasioni del tipo saranno programmate in futuro (la prima già a novembre per definire gli obiettivi del 2018), è stata appannaggio di Rossana Comida, la presidente della guide Ascom che ha svelato ai colleghi la storia, i segreti e le opere d’arte del santuario che ospita le spoglie terrene del santo “numero 1” al mondo al quale molto si deve se Padova, nei secoli successivi alla sua presenza, divenne una capitale europea dell’arte e del sapere. “Un primato – ha commentato il presidente Bertin a margine della visita – che deve rammentarci che, se vogliamo, possiamo essere ancora dei “numeri 1” come lo siamo stati tante volte nella storia”.

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