Ascom in protesta a Roma con caschi blu e casacca anti-tasse

Ironici, colorati, determinati. La “carica dei 178” associati all’Ascom Confcommercio di Padova diretti, a bordo di quattro pullman, a Roma per la grande manifestazione di Rete Imprese Italia, è già cominciata lunedì mattina con il “briefing” organizzativo che ha previsto nei minimi particolari la “missione” dei commercianti padovani.

CASCHETTI E CASACCHE. La partecipazione sarà ancora una volta tra le più scenografiche. I “caschi blu” saranno infatti quelli normalmente usati nei cantieri ma nello specifico saranno “griffati” Ascom Confcommercio con l’obiettivo di offrire una “macchia di colore” a piazza del Popolo dove, alle 12, è in programma la manifestazione. Ma non di soli caschi si vestiranno i combattivi aderenti all’Ascom guidati dal presidente Fernando Zilio già protagonista nelle diverse uscite dell’Ascom padovana: a Monza per smascherare il bluff dei ministeri del nord, a Milano all’assemblea di Confcommercio e, più volte, nella capitale (compresa la manifestazione davanti a Montecitorio). E proprio di una casacca saranno dotati i partecipanti Ascom alla manifestazione, una casacca che “avverte” del pericolo “caduta tasse” con un ironico, ma purtroppo, visti anche i recenti suicidi, drammaticamente attuale segnale che vede il piccolo imprenditore travolto da Imu, Tasi, Tares e Iva.

TASSE COME MACIGNI. “A Roma – ha aggiunto Patrizio Bertin vice presidente vicario – anche se il tema delle tasse e la drammatica situazione nella quale versa il terziario, sono argomenti che ormai tutti gli operatori economici sentono sulle loro spalle come macigni dai quali devono necessariamente liberarsi, per molti, rendere manifesta questa loro sofferenza, è diventato talmente importante da rinunciare volentieri ad una giornata di lavoro pur di non mancare all’appuntamento”. A Roma i megafoni dell’Ascom andranno a dire al presidente incaricato Matteo Renzi che "la gente onesta e che lavora non è più disposta a coprire i buchi del parassitismo e dello spreco di Stato alimentato, peraltro, da una burocrazia che appare sempre di più come il vero ostacolo ad un rilancio dell’economia".