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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Nidi privati, Ascom scrive a Zaia: «Riaprire, o le madri dovranno lasciare il lavoro»

Assonidi Ascom Confcommercio scrive al governatore del Veneto a nome delle 700 strutture private della regione che rischiano di non riaprire mettendo in crisi anche le famiglie

Una grave perdita di esperienze professionali importanti, centinaia di attività che rischiano di non riaprire più e, di riflesso, genitori che dovranno rinunciare al lavoro per accudire i figli a casa. Sono i rischi che la crisi da Coronavirus fa correre al settore degli asili nido privati, 700 in Veneto, e che ha spinto Assonidi Ascom Confcommercio a scrivere a Luca Zaia.

L'allarme

Una la richiesta: costituire un tavolo di lavoro con pedagogisti e operatori del settore in modo da stabilire i criteri per una riapertura da concordare con le famiglie. «Chiediamo alla Regione di intervenire per i 700 asili nido privati che in Veneto ospitano 17mila bambini, il 58% del totale - spiega la presidente provinciale Elisabetta Rampazzo -. Si sta lasciando collassare un intero patrimonio di esperienze pedagogiche unico in Europa e visto che a Roma fanno orecchie da mercante ci rivolgiamo a Zaia. Il settore degli asili nido è costituito da micro imprese caratterizzate da un fragile equilibrio economico, dove le rette pagate dalle famiglie servono a coprire i costi di gestione. Senza rette a causa della chiusura, molte strutture rischiano di non riaprire mai più».

Madri lavoratrici a rischio

Una crisi che potrebbe riflettersi in modo gravissimo anche sulle famiglie stesse: «Ora che si va verso una ripresa delle altre attività - aggiunge Rampazzo - Madri e padri che lavorano hanno un vitale bisogno dei nidi. Senza questo anello fondamentale saranno costretti a lasciare il loro lavoro per accudire i figli. Un dramma che avrà come prime vittime le donne lavoratrici».

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