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Economia

Benzinai sul piede di guerra per la fatturazione elettronica e il credito d'imposta sparito

I gestori delle pompe di benzina annunciano che dal primo febbraio la fatturazione elettronica verrà emessa solo a chi paga con bonifico anticipato o assegno circolare

Semba sempre più problematica la fatturazione elettronica per alcune categorie come quella dei benzinai.  «Un gestore che opera in zona Pontevigodarzere - riferisce Massimo Paggetta, segretario dei gestori di impianti carburante dell'Ascom Confcommercio di Padova - al 21 di questo mese aveva già emesso oltre 200 fatture elettroniche. Oggettivamente si aspettava non dico una medaglia a fronte dei nuovi costi e delle nuove incombenze, ma almeno di non essere preso in giro».

I rimborsi

Lui come tutti gli altri colleghi si sono visti confiscare dal ministero dell'Economia "il rimborso che, dopo oltre 15 anni di trattative - hanno scritto le organizzazioni di rappresentanza del comparto tra le quali la Figisc/Anisa Confcommercio cui fanno capo i benzinai dell'Ascom - il Governo precedente aveva finalmente approvato con la Finanziaria 2018 in termini di credito d'imposta a favore dei gestori, riconoscendo il maggiore livello di commissioni bancarie collegate alle transazioni con carte di credito, subito in ragione dello straordinario peso fiscale che grava sul prezzo dei carburanti".  «A nostro giudizio - aggiunge Paggetta riportando quanto asserito dai livelli nazionali - la decisione di negare il rimborso è del tutto ingiustificata ma anche gravissima, perché pretende di cancellare arbitrariamente un atto politico pubblico frutto di un equilibrio motivato, attraverso espedienti tecnici unilaterali sottoforma di circolari ed emendamenti nascosti nel mucchio di quelli collegati alla conversione del Decreto semplificazioni».  Tutto questo nonostante il prezzo medio attuale della benzina (circa 1,5 euro al litro), ogni 100 euro di commissioni che il sistema bancario pretende dal gestore generi 66,59 euro dal tributo incassato dall'Erario, vale a dire proprio dal Mef che quindi più di qualunque altro soggetto dovrebbe sostenere e prudentemente difendere tale provvedimento. 

Il credito di imposta

«Quello del credito d'imposta - sintetizza il segretario della Figisc Ascom di Padova - è il canovaccio della tipica commedia all'italiana. Partorito 13 mesi fa, il provvedimento sul credito d'imposta non ha prodotto alcun rimborso per i ritardi dell'amministrazione. In compenso è stato reso tassabile ed è stato incassato nel frattempo dal monopolista Nexi che ha cominciato a raddoppiare il peso delle commissioni, senza che né il Mef, né l'Antitrust, trovassero niente da ridire, nonostante le ripetute sollecitazioni». A ciò "si aggiunga l'aumento esponenziale delle transazioni con carte di credito causato dall'introduzione degli obblighi relativi alla fatturazione elettronica".  Per questo, al di là delle  minacce di sciopero ("c'è anche una data - riferisce Paggetta - ma i dubbi in proposito sono tanti") i benzinai sono pronti ad una iniziativa che, se applicata (e sarà applicata se non cambia il vento) dal 1° febbraio la fattura elettronica per i carburanti sarà emessa dai gestori esclusivamente in caso di pagamento con bonifico anticipato o assegno circolare. In tempi di pagamenti con le app, un ritorno all'assegno che ha il sapore di una sorta di ritorno alle auto d'epoca: saranno anche belle e romantiche (come i contanti), ma non certo funzionali (come la moneta elettronica). 

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