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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Bertin lancia l'allarme: «Se le banche non concedono crediti si rischia di finire dagli usurai»

L'Ascom lancia alcune proposte per evitare che chi si trova in difficoltà si ritrovi costretto a rivolgersi a chi lucra approfittando dei problemi degli imprenditori, i cosiddetti "cravattari"

«Se si impedisce alle imprese di accedere al credito – lancia l'allarme, Patrizio Bertin, presidente di Ascom – è evidente che poi sia fisiologico che queste finiscano in mano agli usurai». All’Ascom Confcommercio non hanno evidenze del tipo ma proprio per questo, nello spirito di prevenire ciò che viene paventato dalla ricerca della Cgia di Mestre, avanzano proposte per evitare che chi si trova in difficoltà si rivolga a chi lucra approfittando dei problemi degli imprenditori, i cosiddetti "cravattari". 

Usura

«Già il nostro confidi Fidi Impresa & Turismo Veneto è impegnato a sostenere le imprese che necessitano di liquidità – continua Bertin – però se qualcuno finisce tra le segnalazioni dei “cattivi pagatori” tutto diventa estremamente difficile e a quel punto pur di salvare il salvabile al piccolo imprenditore può balenare l’idea di reperire i denari necessari al di fuori dei canali legali». La preoccupazione è che si sa, una volta intrapresa questa strada, il finale, drammatico, è già scritto.
«Siamo molto preoccupati – continua il presidente dell’Ascom Confcommercio – per le settimane a venire. La questione delle bollette unite alle cartelle esattoriali che stanno giungendo e alle scadenze fiscali che solo da oggi a fine mese riguarderanno più di 160 obblighi, non depone a favore di chi poi dovrebbe limitare la piaga dell’usura. Delle due l’una: o si mettono in atto dei correttivi che consentano alle imprese di continuare a fare reddito e, dunque, ad alimentare il circuito economico, o si lascia che queste imprese spariscano con tutti gli annessi e connessi, compresa la tanto temuta infiltrazione mafiosa». Servono dunque un tetto al prezzo dell’energia e una moratoria su larga scala. «Una moratoria che deve poter riguardare sia le bollette che le cartelle esattoriali e che consenta alle imprese, ma direi anche alle famiglie, di evitare di finire nella rete degli strozzini. Una moratoria che preveda meno rigidità sul fronte bancario e forti dilazioni automatiche dei pagamenti. Il tutto con l’obiettivo di non pregiudicare le normali attività». Diversamente, nei prossimi mesi, l’intera economia sarà costretta a fare i conti don chiusure di attività e perdite di posti di lavoro. «Va benissimo ed è meritorio – conclude Bertin – il lavoro delle forze dell’ordine teso a stroncare i fenomeni malavitosi collegati all’usura, però lo Stato deve evitare di alimentare l’usura stessa non intervenendo in fase preventiva. Prevenire è meglio che curare». 

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