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Economia

La media di una tazzina di caffè a Padova è ancora ferma ad 1,20 euro, ma in estate scatterà l'aumento

Confesercenti: «Siamo infatti di fronte ad una tempesta perfetta che richiede una maggiore flessibilità delle politiche di bilancio per sostenere adeguatamente imprese e cittadini»

Dimenticatevi il caffè a 0,90 euro. Fino ad oggi, andare al bar per gustare un buon espresso, non riserva sorprese: il costo medio di una tazzina di caffè è ancora attorno a 1,20 euro in tutte le città capoluogo del Veneto. Solo a Rovigo, la maggior parte di bar e pasticcerie del centro hanno già rialzato il prezzo dell'espresso, portandolo a un euro e trenta centesimi. Anche a Padova però molti bar, soprattutto in centro, lo servono ad 1,30 centesimi al banco e fino ad 1,70 al tavolo.  Nella classifica della tazzina più cara, la città rodigina è seguita da Padova e Vicenza (secondo l’osservatorio del Mise il costo medio è di 1,18 euro per la prima e 1,17 la seconda);  poi da Venezia (1,15 in media), e infine da Treviso e Verona (con una media di 1,13).  Se, con diversa frequenza, è dunque ancora possibile trovare bar che offrono il caffè a 1,10 è tuttavia evidente che tutti i prezzi si stanno allineando verso l’alto.

Caffè

La tazzina di caffè è da sempre un buon indicatore dell'andamento degli aumenti dei prezzi, così il Centro Studi Confesercenti Veneto ha testato, tra pubblici esercizi associati e consumatori, il costo attuale dell'espresso al bar, che seppur con una forbice che varia - ma di poco - da città e periferia, è stabile a 1,20. Ancora per poco, dicono gli imprenditori del settore, dove adesso si procede a "macchia di leopardo": in tanti tengono il caffè al banco a 1,20, ma poi chiedono, ad esempio, una maggiorazione per il servizio al tavolo che oscilla tra l'1,50 – 1,70 a caffè.

Le previsioni

Secondo le previsioni di Confesercenti infatti, prima dell’estate, il prezzo salirà anche al banco spinto dal caro-bollette e dai prezzi delle materie prime. A Padova: «Abbiamo la fortuna di essere anche una torrefazione perchè in un anno, il costo del caffè, ha avuto un aumento del 100% e così, producendolo, possiamo ancora tenerlo a 1,20, ma siamo al limite - spiega Valentino della Caffetteria Manin, in centro città - Il discorso però è anche sulla qualità: qui si beve un buon caffè a quel prezzo perchè lo produciamo e i costi del processo sono contenuti, ma se altri bar puntano ad una miscela di qualità, allora il prezzo corretto è 1,30 a tazzina, visto che un caffè di qualità oggi un bar lo compra sui 40 euro al chilo».

Confesercenti

«La situazione degli esercizi di somministrazione non è isolata, ma riflette quella di tutte le imprese del terziario alle prese con l’aumento dei costi dell’energia, dei trasporti e delle materie prime - dichiara Cristina Giussani, Presidente Confesercenti Veneto - .Siamo infatti di fronte ad una tempesta perfetta che richiede una maggiore flessibilità delle politiche di bilancio per sostenere adeguatamente imprese e cittadini. Con la guerra in Ucraina, scenario e prospettive sono profondamente cambiati ed è quindi urgente intervenire sul cuneo fiscale e contributivo per favorire l’adeguamento dei salari e sostenere i consumi. Bisogna inoltre agire sulle moratorie fiscale e creditizie per aiutare le imprese a superare questo nuovo momento di crisi».


 

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