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Economia

Cartelle esattoriali, cambia tutto a pochi giorni dalle scadenze. Cna: «Impossibile programmare i pagamenti»

Il presidente Montagnin: «Questa pubblica amministrazione deve gestire i miliardi di euro del Pnrr e quindi chiediamo che venga messo ordine e fatta chiarezza per riuscire a gestire al meglio la mole di scadenze che avremo davanti»  

L’esempio più recente riguarda il contributo perequativo: per richiederlo è necessario inviare la dichiarazione dei redditi entro il 10 settembre, ma il 6 settembre il termine viene prorogato al 30 dello stesso mese. Stesso discorso per il versamento delle imposte sui redditi del 2020: previsto per il 30 giugno, due giorni prima viene prorogato al 20 luglio salvo poi essere spostato al 15 settembre con un decreto pubblicato il 24 luglio (quindi 4 giorni dopo la scadenza). Infine il caso della sospensione delle cartelle esattoriali: 5 proroghe da gennaio a giugno.

Proroghe

Proroghe e rinvii delle scadenze fiscali si susseguono a ritmo continuo, con avvisi e decreti che arrivano anche pochi giorni prima dei termini fissati. Un problema serio che penalizza soprattutto le micro e piccole imprese, per le quali i pagamenti rappresentano un significativo impegno finanziario che deve essere programmato per tempo. A lanciare l’allarme è Cna Padova, che sottolinea come le aziende spesso siano costrette a ricorrere a finanziamenti bancari per far fronte ai pagamenti.

Montagnin

«Nessuno è contro i rinvii e le proroghe» dichiara il presidente di CNA Padova Luca Montagnin, «ma su questo fronte il 2021 rischia di essere un anno davvero drammatico: il susseguirsi continuo e disordinato di decreti e norme ha impedito una programmazione dei pagamenti alle piccole imprese. Questa pubblica amministrazione deve gestire i miliardi di euro del Pnrr: chiediamo che venga messo ordine e fatta chiarezza per riuscire a gestire al meglio la mole di scadenze che avremo davanti».

Dichiarazione dei redditi

Altro problema la mancanza di chiarimenti, che rendono confuso il quadro normativo. Per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi, devono essere comunicati gli aiuti di stato: l’Agenzia delle Entrate chiede di riassumere tutti i contributi che lo Stato e altre amministrazioni pubbliche hanno erogato alle imprese. Istruzioni ministeriali e specifiche tecniche per la trasmissione telematica, sono in contrasto. Il 24 luglio il governo cancella “una parte” di quest’obbligo, mentre le specifiche tecniche per la trasmissione della dichiarazione vengono modificate e pubblicate solo a settembre. Infine un problema che potrebbe, in un momento in cui la ripresa economica sembra rafforzarsi, complicare la ripartenza dell’occupazione. La proroga e lo slittamento più significativo è infatti quello dei contributi per le imprese che assumono dipendenti a tempo indeterminato: deciso in finanziaria e pubblicato il 1 gennaio ad oggi non è stato ancora previsto il meccanismo di richiesta.

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