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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Work Service - Commit, il Prefetto convoca le parti e ammonisce: «Si rispetti la democrazia sindacale»

L'accordo firmato dal segretario Filt Cgil di Venezia che ha scatenato la rabbia e dato via allo sciopero dei lavoratori che erano intanto passati alla ADL Cobas, è stato dichiarato non valido dalla segreteria regionale del suo stesso sindacato, proprio di fronte al Prefetto Raffaele Grassi.

Essere rappresentati da chi si sceglie. E' uno dei punti della lotta dei lavoratori e dipendenti di Work Service Group spa, azienda che ha l'appalto per la gestione del magazzino della Commit Siderurgica di Veggiano. Oggi tutte le parti si sono incontrate di fronte al Prefetto Grassi per cercare di trovare una soluzione rispetto alle rivendicazioni, tante, dei lavoratori. Dopo una settimana ininterrotta di sciopero promosso dalla Adl Cobas, un incontro che tutti hanno valutato come positivo. 

Lo stato di agitazione, la goccia che ha fatto traboccare il vaso in una situazione di tensione già esistente, è stato innescato dopo la firma di un accordo tra l’azienda, che è al centro di un’inchiesta sul caporalato, con Marcello Salbitani, segretario della Filt Cgil di Venezia. 

Questo accordo ha dapprima mandato su tutte le furie i lavoratori che non volevano saperne e che non lo riconoscevano più come riferimento visto che avevano scelto di passare alla Adl Cobas. Per anni questi lavoratori, quasi tutti di nazionalità indiana, hanno lavorato sotto caporalato, un sistem gestito dal boss indiano Taru, che è finito sotto inchiesta qualche mese fa insieme con una decina di complici. Quelli stessi lavoratori, quando agosto scorso è partita l'inchiesta hanno deciso di iscriversi tutti ad Adl Cobas. «Le anomalie sulle buste paga relative ai livelli di inquadramento erano evidenti, per questo abbiamo cominciato a rivendicare le differenze retributive, parliamo di diverse migliaia di euro per ogni lavoratore». L'accordo firmato dal segretario Filt Cgil di Venezia è stato dichiarato non valido dalla segreteria regionale del suo stesso sindacato, proprio di fronte al Prefetto Raffaele Grassi. L'impegno che si è preso quest'oggi è quello di proseguire la trattativa incentrandola su quelle che sono i miglioramenti delle condizioni di lavoro oltre che naturalmente del salario. Inoltre, su questo avrebbe insistito anche il Prefetto, che si rispetti la democrazia sindacale. Essere rappresentati da chi si vuole, da chi si sceglie. Un principio sancito dal diritto, ma si vede che deve essere ribadito. «Noi auspichiamo che l'azienda rispetti quanto ci siamo detti di fronte al Prefetto, altrimenti dal 31 si riprende a scioperare», ha dichiarato al termine dell'incontro il sindacalista di Adl Cobas, Marco Zanotto. 

Adl, lavoratori in presidio di fronte la Prefettua

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