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Centro Commerciale al Catajo, Ascom risponde a Deda: "Mestre non è un esempio"

Continua la polemica a distanza tra Patrizio Bertin e Rodolfo Cetera, l’amministratore delegato della società immobiliare che ha in mano la costruzione del nuovo polo

Continua la polemica a distanza tra Ascom con il presidente Patrizio Bertin e Rodolfo Cetera, l’amministratore delegato di Deda srl, la società immobiliare che ha in mano la procedura di costruzione del nuovo Life Style Center di Due Carrare.

RISCHIO PER I PICCOLI NEGOZI.

“Con tutto il rispetto per la sua strenua difesa di un progetto che, probabilmente, rappresenta uno spartiacque per l’attività della sua impresa, consiglierei a Rodolfo Cetera, amministratore delegato di Deda Immobiliare, di non citare Mestre come esempio virtuoso di cosa significa l’apertura di un mega centro commerciale. Per parlare di Mestre come esempio positivo, Cetera probabilmente non conosceva via Piave prima delle aperture dei centri commerciali di Marcon e poi della Nave”, spiega Patrizio Bertin, numero uno di Ascom Padova.

RISCHIO CEMENTIFICAZIONE.

“Se ci va adesso vedrà che fine hanno fatto i negozi e si renderà conto di uno dei pericoli che noi paventiamo: la desertificazione e il degrado che si sostituiscono ai negozi di vicinato che non saranno più tali se anche dovessero entrare a far parte dei 64 mila metri quadrati di superficie di vendita peraltro già “terra di conquista” di marchi internazionali che hanno poco a che vedere con la nostra imprenditoria locale. Il disastro avvenuto in questi giorni a Livorno – aggiunge – la dice lunga sui rischi della cementificazione del territorio. Non è passato poi molto tempo dall’ultima alluvione ed è ciò che abbiamo sottolineato a più riprese al sindaco Moro richiamando la sua responsabilità nei confronti delle generazioni future”.

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