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Economia

Fondo impresa femminile, click day chiuso dopo 6 ore. Cna: «Serve un rifinanziamento»

Gian Carla Tasso: «Un intervento che sostiene prima di tutto la crescita economica dei territori, ma anche una vera spinta perché le donne abbiano un peso ancora più rilevante nelle produzione di ricchezza del nostro Paese»

Una doccia fredda per migliaia di donne che contavano su un finanziamento per avviare nuovi progetti imprenditoriali e alle quali è fondamentale dare un’altra possibilità. A sole 6 ore dall’avvio del click-day del 19 maggio, infatti, il Fondo Impresa Femminile, l’incentivo che sostiene la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese guidate da donne, ha già esaurito le risorse. Al punto che Invitalia è stata costretta a chiudere preventivamente la presentazione di nuove domande.

Cna

Cna Padova apprende con soddisfazione dal Mise che sono state 4.985 le imprese,nuove o costituite da meno di un anno, che hanno presentato domanda a livello nazionale. Il Veneto, con 433 domande, è risultata la quarta regione con il maggior numero di progetti presentati, preceduto solo da Lombardia e il Lazio, entrambe con 729 domande, e Campania con 446 progetti. Le agevolazioni finanzieranno, con le risorse del PNRR e della Legge di Bilancio 2021, programmi di investimento nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo. Ma ora CNA chiede al Governo un rifinanziamento della misura, anche per sostenere la crescita delle imprese al femminile nella provincia di Padova registrata nel corso dell’ultimo anno.

Tasso

«La nostra Associazione si è mossa fin dall’annuncio della costituzione del fondo per informare le imprese neocostituite, e le donne interessate ad avviare un’attività, dell’opportunità che sarebbe arrivata, ma anche della probabile scarsità di risorse rispetto alle domande – sottolinea Gian Carla Tasso, rappresentante di CNA Padova per l’imprenditoria femminile - Il Punto Bandi di CNA ha presentato una ventina di progetti, aiutando le nuove o, sperabilmente, future imprenditrici, a mettere nero su bianco la propria idea di impresa. Peccato che la quantità di domande inviate nel corso del primo giorno di apertura dello sportello ne abbia determinato già la chiusura dopo poche ore. Sarebbe auspicabile che il MISE riuscisse a trovare altri fondi per finanziare la misura: un intervento che sostiene prima di tutto la crescita economica dei territori, ma anche una vera spinta perché le donne abbiano un peso ancora più rilevante nelle produzione di ricchezza del nostro Paese».

Numeri

In provincia di Padova alla fine del 2021 oltre il 20% delle imprese era a gestione femminile: si parla di poco meno di 18 mila attività, operanti in prevalenza nel commercio (circa 4.600), in agricoltura (circa 2.800) e nei servizi alle persona (oltre 2.100, in particolare nell’estetica e benessere, settori in cui quasi 6 aziende su 10 sono di proprietà femminile). Le aziende al femminile nel 2021 sono aumentate rispetto all’anno precedente del +1,5%, una crescita superiore al complesso delle attività iscritte in Camera di Commercio (+1%), evidenziando come la scelta del Ministero di incentivare l’autoimprenditorialità femminile può essere un volano importante per la crescita del sistema economico, padovano in particolare. Il 7 giugno prossimo verrà aperto il secondo sportello della misura, quello destinato alla presentazione di progetti di sviluppo per aziende attive da oltre un anno.

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