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Economia

Coldiretti, via libera agli aiuti filiera zootecnica: «Comparto strategico nella nostra provincia»

Sostegno a suini e vitelloni allevati in Italia. Il comparto è strategico in Veneto e nella nostra provincia in particolare nell'Alta Padovana

Via libera agli aiuti per gli allevamenti. «Lo stop forzato della ristorazione ha messo in crisi anche le stalle venete – afferma Coldiretti nel sostenere che il comparto zootecnico regionale è strategico anche per la provincia di Padova, dove alcune centinaia di allevamenti concentrati per lo più nell'Alta Padovana garantiscono qualità e tracciabilità – pertanto l’approvazione, in Conferenza Stato Regioni del nuovo decreto che integra gli interventi previsti per il Fondo Filiera è un aiuto importante per chi alleva bovini da carne e maiali in Veneto, e in particolare nell'Alta Padovana con decine di allevamenti e migliaia di capi allevati fra notevoli investimenti».

Pandemia

Una misura fortemente richiesta alle istituzioni da Coldiretti e da Filiera Italia in considerazione dei danni provocati dalla pandemia soprattutto alla produzione nazionale di carne, con la chiusura del canale Horeca che rappresenta uno sbocco di mercato importante per la filiera tricolore, a partire dagli allevamenti bovini e suinicoli. Il provvedimento prevede un incremento del sostegno agli allevamenti suinicoli sollecitato da Coldiretti – con l’aumento fino a 30 euro dell’aiuto già previsto per le scrofe, che oggi è fissato fino a 18 euro, raddoppiando così la dotazione per i 45mila capi veneti. Il decreto contiene anche interventi a favore dei vitelloni per i quali - spiega Coldiretti Padova-  è previsto un contributo fino a 60 euro per ogni capo dai 12 ai 24 mesi macellato che abbia trascorso almeno 6 mesi nelle stalle italiane. Il patrimonio regionale corrisponde al 28% di quello italiano pari a 56mila capi.  L’allevamento italiano – conclude la Coldiretti – è un importante comparto economico che vale 17,3 miliardi di euro e rappresenta il 35 per cento dell’intera agricoltura nazionale, con un impatto rilevante anche dal punto di vista occupazionale dove sono circa 800mila le persone al lavoro. E importante ora – conclude Coldiretti - utilizzare subito questi fondi che, se non utilizzati entro fine anno rischiano di andare persi.

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