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Economia

Coldiretti Padova incontra l’assessore regionale all’agricoltura: "Meno burocrazia"

Tra i temi affrontati, anche l'emergenza Pfas e il consumo del suolo

Un confronto a tutto campo sui temi più sentiti dagli imprenditori del settore primario, dal taglio netto alla burocrazia alla tutela del territorio e alla valorizzazione delle filiere agroalimentari d’eccellenza. L’incontro dell’assemblea dei dirigenti di Coldiretti Padova, lunedì sera a Padova, con l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan è stato l’occasione per dare voce alle numerose osservazioni degli  imprenditori agricoli padovani e ribadire alla classe politica la necessità di intensificare l’impegno e l’azione su aspetti vitali non solo per il settore primario, basti pensare all’emergenza Pfas o al consumo del suolo, ma anche alla gestione della risorsa acqua, sempre più limitata. Naturalmente si è parlato anche di autonomia, delle motivazioni e delle ragioni del referendum per dare a tutti la possibilità di scegliere in assoluta consapevolezza. 

I TEMI.

“Per noi l’autonomia è un tema fondamentale – afferma Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova – e abbiamo scelto questo incontro per essere consapevoli e informare adeguatamente la nostra base associativa.  E proprio dai nostri dirigenti sono venuti molti spunti di riflessione utili su questioni che richiedono la massima attenzione da parte degli amministratori regionali e che non mancheremo di approfondire nel dettaglio proprio con l’assessore Pan che si è reso disponibile ad ulteriori incontri, oltre ai lavori al tavolo verde regionale. Il Veneto, non dimentichiamo, si distingue per un settore primario che fattura 5 miliardi  e mezzo di euro, per il primato nazionale nel settore vitivinicolo e per una ricchezza di produzioni e di territori che non è eguali. E’ questo patrimonio che dobbiamo preservare e valorizzare, anzitutto mettendo le imprese agricole nelle condizioni di produrre meglio e incrementare il proprio reddito. Noi agricoltori vogliamo fare meglio quello che sappiamo fare, in tutti i comparti del nostro agroalimentare che già conta numerose eccellenze territoriali. Alla Regione, che ha sempre dimostrato attenzione verso il settore primario, anche scendendo subito al nostro fianco per il no al trattato Ceta, chiediamo un ulteriore impegno. Come? Anzitutto con un taglio netto alla burocrazia che ancora pesa sull’intero settore e che toglie risorse all’attività agricola. Sul fronte del servizi all’agricoltura con l’introduzione del super Caa è stata imboccata la strada  ma c’è ancora molto da fare, a partire dall’allargamento della sua applicazione in tutti gli ambiti di attività del settore agricolo. E’ necessario poi un deciso intervento nella tutela delle specificità delle nostre produzioni, da valorizzare adeguatamente, come nella salvaguardia dell’ambiente naturale, la prima risorsa del Veneto”.

LE NUOVE MISURE.

Dagli agricoltori presenti in sala l’assessore Pan ha raccolto numerose sollecitazioni, a partire proprio dalle misure per affrontare i cambiamenti climatici e salvaguardare il territorio naturale ed agricolo. Il problema della risorsa acqua è sentito in tutta la provincia, dall’Alta Padovana alla Bassa, e alla Regione Coldiretti Padova chiede di lavorare proprio per garantire un adeguato approvvigionamento idrico, anche con la costruzione di invasi, bacini, canali e altre opere strategiche per il territorio, tenendo aperto il dialogo e la collaborazione con il Trentino. Lungo l’asta del Brenta preoccupa la decisione di aumentare il deflusso idrico del fiume che porterà ad una riduzione della disponibilità d’acqua per l’irrigazione. Non manca la preoccupazione per l’impatto dell’emergenza Pfas, in particolare nel Montagnanese, dove ancora ci si interroga sulla reale diffusione e sulla tossicità di queste concentrazioni di sostanze. In tutto questo, hanno sottolineato gli imprenditori, l’agricoltura è parte lesa e sta pagando il prezzo di errori compiuti da altri.  Sulla diffusione dell’aviaria gli allevatori chiedono alla Regione di individuare una soluzione per i danni indiretti, come la chiusura degli allevamenti, che attualmente non vengono risarciti. Tutela del territorio significa anche difesa del suolo agricolo dalla cementificazione: il Veneto ha già dato, hanno sottolineato gli imprenditori, quindi ben venga la legge sul consumo zero di suolo che ora attende di essere messa in pratica. Compete alla Regione inoltre lavorare con continuità al contenimento della fauna selvatica, dai cinghiali sui Colli Euganei (e non solo) alle nutrie lungo gli argini, solo per fare due esempi, per arrivare a risultati apprezzabili e salvare le attività agricole attualmente minacciate. Sul fronte della viticoltura i produttori padovani chiedono di poter esprimere al meglio le proprie potenzialità attraverso un’adeguata attività di promozione e valorizzazione messa a punto dall’amministrazione regionale, in sinergia con la Camera di Commercio, i Consorzi di valorizzazione e i produttori. 

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