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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

I commercialisti nell'economia circolare: incontro sui temi del nuovo modello economico

A Villa Borromeo 200 professionisti da tutto il Nord Est per il convegno del “Commercialista Veneto” con l’Associazione dei Commercialisti delle Tre Venezie

200 commercialisti da tutto il Triveneto hanno partecipato al convegno “Economia Circolare - Il commercialista a confronto con etica, ambiente ed economia" organizzato dal periodico “Il Commercialista Veneto” in collaborazione con l’Associazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili delle Tre Venezie (ADCEC Tre Venezie). L’incontro rappresenta l’appuntamento conclusivo delle “Giornate del Triveneto”, il percorso formativo che l’Associazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili delle Tre Venezie propone annualmente.

L'incontro

Al centro dell’incontro l’economia circolare, il rapporto tra etica, economia e ambiente, il ruolo dei professionisti nella transizione verso un nuovo modello economico e gli strumenti per accompagnare questa trasformazione analizzati attraverso gli interventi di esponenti del mondo istituzionale, accademico, professionale e dell'impresa. La Commissione Europea ha di recente adottato un nuovo pacchetto di misure sull'economia circolare per accompagnare cittadini e imprese nella transizione verso un nuovo modello economico orientato alla sostenibilità, a modelli di sviluppo etici e attenti all'ambiente. Secondo la Commissione Europea le nuove misure hanno potenzialità enormi che potranno portare risparmi per le aziende di 600 miliardi all'anno, 140mila nuovi posti di lavoro e un taglio di 617 milioni di tonnellate di C02 entro il 2035, con effetti sul Pil tra l’1 e il 7% all’anno.

Il quadro

Le nuove misure europee sono state così lo spunto di attualità per tracciare un quadro sul contesto internazionale, europeo e italiano in tema di economia circolare, attraverso le voci di autorevoli relatori, tra i quali: Peder Jensen, Head of Secretariat - International Resource Panel (ONU), Fulvia Raffaelli, Head of Unit “Clean Technologies and Products” Corporate Investment della Direzione Generale Crescita della Commissione Europea, Aldo Ravazzi Douvan, Chief Economist presso la Direzione Generale “Sviluppo Sostenibile e Relazioni Internazionali” del Ministero dell’Ambiente, Don Michele Tomasi, Vicario Episcopale per il clero della Diocesi di Bolzano e Bressanone, Docente di dottrina sociale della chiesa allo studio teologico accademico di Bressanone, e Giorgio Luchetta, Consigliere Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili con delega alla Deontologia. Nell'illustrare il lavoro dell'IRP (International Resource Panel), Peder Jensen ha presentato gli orientamenti internazionali in materia di economia circolare, con un focus particolare sul potenziale e le implicazioni economiche dell'efficienza delle risorse. In particolare, Jensen ha evidenziato che, con un'azione concertata, esiste un potenziale significativo per aumentare l'efficienza delle risorse, con numerosi vantaggi per l'economia e per l'ambiente. Entro il 2050, le politiche per l'aumento dell'efficienza delle risorse e per contrastare gli effetti del cambiamento climatico potrebbero ridurre l'estrazione globale di risorse fino al 28%, ridurre le emissioni globali di gas serra di circa il 60% e aumentare il valore dell’attività economica mondiale dell'1%.

Le strategie dell'economia circolare

Il focus si è poi spostato sulla strategie europee per l'economia circolare, con l'intervento di Fulvia Raffaelli, Capo Unità della Direzione Generale Crescita della Commissione Europea, che ha sottolineato la centralità dell'economia circolare come portatrice di innovazione e opportunità sia per quanto riguarda la tutela dell'ambiente e la salvaguardia delle risorse che in termini di rafforzamento della competitività sfruttando nuove opportunità di business, prodotti e servizi innovativi. L'intervento di Aldo Ravazzi Douvan, evidenziando la centralità del modello del decoupling, cioè la possibilità di coniugare l'impatto economico e ambientale, ha infine portato l'attenzione sull'impegno dell'Italia, attraverso il documento "Verso un modello di economia circolare per l'Italia" elaborato dal Ministero dell'ambiente e dal Ministero dello Sviluppo Economico con l'obiettivo di fornire un inquadramento generale dell’economia circolare nonché di definire il posizionamento strategico dell'Italia sul tema, in continuità con gli impegni adottati nell’ambito dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, in sede G7 e nell’Unione Europea.

Le impressioni

Il convegno si è concluso con il racconto di alcuni casi di aziende che hanno applicato il modello dell'economia circolare e politiche di sostenibilità nei processi aziendali, tra cui AcegasApsAmga SpA (Gruppo HERA), OVS SpA, Miniera di San Romedio Srl e Gruppo Bulgari. “L'economia circolare rappresenta un vero e proprio cambio di paradigma nel modo di interpretare i modelli di sviluppo economico – ha detto Fabio Marchetto, Presidente dell’Associazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili delle Tre Venezie – Una trasformazione che impone un cambio di atteggiamento nelle scelte politiche e normative, ma anche nel mondo della formazione, delle professioni e nella gestione stessa dell’impresa. La sostenibilità, l'attenzione all'ambiente, il benessere della comunità, l'eticità di un'impresa, non sono solo un valore aggiunto e un plus reputazionale per aziende all'avanguardia, ma dei veri e propri strumenti che, nel lungo periodo, contribuiscono ad accrescere la reputazione delle imprese e a sostenerne la competitività, portando conseguenti benefici anche in termini di redditività del business. Nel Nord Est sono molte le aziende, anche medie e piccole, e le imprese innovative già entrate a grandi passi nel nuovo paradigma. Anche i commercialisti e il mondo delle professione, che rappresentano il tessuto connettivo del paese, sono parte integrante di questa trasformazione e sono chiamati ad evolversi e individuare nuove competenze e specializzazioni per accompagnare la transizione verso un nuovo modello economico per cui è necessario uno sforzo di filiera.”

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