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Economia Veggiano

Alla Commit quinto giorno di sciopero: tensione tra sindacati e ADL Cobas

I lavoratori, quasi tutti di nazionalità indiana, per anni hanno operato in un "sistema di caporalato" gestito da un connazionale, finito sotto inchiesta qualche mese fa. Adl si schiera con i lavoratori e chiede siano migliorate le loro condizioni, la FILT Cgil di Venezia cerca di convincerli a rientrare

Siamo arrivati alla quinta mattina di sciopero, alla Commit Siderurgica di Veggiano. A metterlo in atto i dipendenti di Work Service Group spa, azienda che ha l'appalto per la gestione del suo magazzino.

Caporalato

I lavoratori, quasi tutti di nazionalità indiana, hanno lavorato per anni sotto un "sistema di caporalato" gestito da un connazionale, finito sotto inchiesta qualche mese fa: Tara Chand Tanwar, 62 anni, conosciuto come Taru. I lavoratori pagavano il caporale per poter lavorare. Dopo l'inchiesta molti hanno deciso di iscriversi ad ADL Cobas che ha cominciato una serie di percorsi e di iniziative per rivendicarne i diritti e per la messa in atto di elementi migliorativi, visto che per anni sono stati sotto minaccia di questo Taru. 

Rivendicazioni

«Quando i primi dipendenti si sono iscritti a questa O.S. abbiamo subito visto le anomalie sulle buste paga relative ai livelli di inquadramento e abbiamo cominciato a rivendicare le differenze retributive che erano di diverse migliaia di euro.
L'azienda per contrastare tali richieste, con la complicità della UIL Trasporti ha costretto sotto minaccia i lavoratori a firmare le rinunce alle differenze retributive in cambio di soli 350€ dicendo loro che la firma riguardava il livello», spiega Marco Zanotto di Adl Cobas. «Quando si sono accorti di questa cosa, dopo che i nostri iscritti erano riusciti a vedersi riconoscere oltre al livello anche i soldi che gli spettavano, i lavoratori si sono iscritti in massa ad ADL COBAS e da qui è partita una trattativa per riconoscere ulteriori elementi migliorativi, come il ticket restaurant, perché non esiste una mensa e non viene fatta fare loro la pausa  prevista dal CCNL e la richiesta di un premio di produzione come esiste già per i lavoratori dipendenti di COMMIT, che svolgono le medesime mansioni». L'attacco e le critiche ai sindacati confederali non finiscono qui: «Dopo un mese e mezzo di trattative, venerdì sera ci veniva comunicato che la work service ha siglato un accordo ridicolo con la FILT Cgil di Venezia e non con quella di Padova. Una cosa assai strana, che fa pensare male. L'organizzazione sindacale indicata dalla Work che ha costretto una decina dipendenti di origine dello Sri Lanka ad iscriversi. Accordo che tra l'altro prevede soli 3€ al giorno, che però in caso di assenza di un solo giorno alla settimana, fa perdere il diritto di prenderlo tutti gli altri giorni». I sindacalisti dell'Adl insistono su questo punto: «L'azienda dichiara di voler sottoscrivere accordi solo con i firmatari del CCNL, ma da anni non rispetta lo stesso, cosa che stranamente nemmeno CGil e Uil se ne sono mai accorti». Nella mattinata di ieri proprio un rappresentante della FILT Cgil di Venezia che cercava di convincere i lavoratori a tornare al lavoro è stato allontanato dopo qualche attimo di tensione. 

Lavoratori in sciopero alla COMMIT - ADL COBAS

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