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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Tasse, ecco il “maxi ingorgo” di giugno: i padovani dovranno versare quasi un miliardo di euro

Una cifra-monstre calcolata da Fabbrica Padova, centro studi di Confapi. La proposta del presidente Carlo Valerio: “Perché non diluire in dodicesimi gli importi presunti, su base volontaria, con conguaglio a fine anno?”

In una parola: ingorgo. È quello previsto a partire dal 16 giugno, quando si accavalleranno le principali scadenze fiscali e tributarie per la prima parte dell’anno. Imprenditori, professionisti e lavoratori autonomi, dipendenti e pensionati, società ed enti non commerciali: quasi tutti gli italiani saranno chiamati a pagare. Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, ha stimato che il peso che graverà sui contribuenti veneti sarà di circa 4,9 miliardi e che, in particolare, quello sui contribuenti padovani sarà di quasi un miliardo, ovvero 971 milioni, considerando imprese e famiglie.

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Inizio “col botto”

Numeri a cui si arriva stimando l’incidenza del territorio a partire dai dati forniti da Istat e Ministero dell’Economia e delle Finanze, secondo i quali saranno circa 53,3 i miliardi di euro pronti a entrare nelle casse dello Stato. Nel conto finiscono i versamenti delle ritenute Irpef di dipendenti e collaboratori, dei contributi previdenziali, dell’Iva per il mese di maggio, dell’acconto Imu e dell’acconto Tasi, con la scadenza che, essendo il 16 giugno un sabato, slitterà a lunedì 18. Ma poi, sempre entro giugno, si aggiungeranno altri obblighi come il versamento a saldo e in acconto della prima rata di Irpef, Irap e Inps, il versamento di saldo e acconto di Ires e Irap, l’invio telematico modello “Uniemens” (relativo ai dati retributivi e contributivi) e il versamento del Diritto annuale per la Camera di Commercio.

"Serve una fiscalità graduale"

Carlo Valerio, presidente di Confapi Padova, commenta così: “Faccio mie le richieste principali per il Governo avanzate a livello nazionale da Confapi in occasione della recente audizione in Parlamento della Confederazione: occorre sostenere la necessità di una fiscalità graduale a seconda delle caratteristiche dimensionali delle imprese, adoperarsi per scongiurare l’aumento dell’Iva e delle accise che rischia di bloccare la competitività, risolvere l’annosa questione dei ritardi dei pagamenti tra privati e Pubblica Amministrazione e semplificazione degli adempimenti burocratici. Non dimentichiamo che in Italia il cuneo fiscale è 10 punti oltre la media europea e il carico fiscale complessivo di quasi 25 punti superiore. È evidente che questo divario, oltre ad ingessare la nostra economia, ci penalizza in termini di competitività. In Italia, ricordiamolo, soffriamo di un’imposizione fiscale pari al 65%, mentre in Germania è al 48,8% e in Gran Bretagna al 33,7%”.

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La proposta

Sul tema tasse, inoltre, Valerio lancia “una proposta che verrebbe incontro alle esigenze dei nostri imprenditori, con l’attuale sistema fiscale chiamati a fare i conti nei mesi di giugno e novembre con un carico di adempimenti particolarmente gravoso da sostenere: perché non diluire in dodicesimi, su base volontaria, gli importi presunti dei versamenti con un eventuale conguaglio a fine anno? Questa soluzione consentirebbe agli operatori di frazionare i pagamenti evitando di trovarsi di fronte, due volte l’anno, a carichi non sempre facili da sostenere, e agli aventi diritto di aver maggior continuità di flusso di cassa”.

Irpef, Irap, Ires e Iva

Per quanto riguarda le scadenze più importanti, l’impegno più gravoso riguarda l’Irpef, imposta sul reddito delle persone fisiche: i datori di lavoro pagano le ritenute dei propri dipendenti e degli eventuali collaboratori, ma nel conto ci sono anche le ritenute dei lavorati autonomi. Per il Veneto, tra dipendenti, collaboratori delle imprese e autonomi inciderà per un miliardo e 151 milioni, a Padova per 228 milioni. Il versamento dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (Irap) si riferisce alle imprese e dovrà essere pagato in unica soluzione o come prima rata: 294 i milioni sborsati dai contribuenti del Veneto, 58 soltanto a Padova. Stessa modalità per l’Ires, l’imposta sul Reddito delle Società, col Veneto che verserà alle casse dello Stato circa 839 milioni, di cui 166 provenienti dalla provincia di Padova. E L’Iva? Peserà per 865 milioni su imprese e lavoratori autonomi della regione, e per 171 in provincia.

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