Confesercenti: "Sui negozi aperti alla domenica siamo con la Chiesa"
Pronta una petizione per presentare una proposta di legge di iniziativa popolare che ridia il potere decisionale a Regioni e Comuni
Ha perfettamente ragione la Chiesa e padre Adriano Stella, la deregolamentazione delle aperture dei negozi e i centri commerciali aperti tutte le domeniche non sono il simbolo di una società moderna bensì il semplice scimmiottare altri Paesi.
Non è solo un problema che riguarda i cristiani, dichiara Nicola Rossi, è un problema che riguarda il nostro modello di sviluppo. In discussione non è se andiamo o meno a Messa alla domenica perché soppiantato dalla visita al centro commerciale ma è il modello di sviluppo sociale del nostro Paese.
Con le aperture domenicali si stanno spingendo le famiglie a dedicare il tempo libero allo shopping anziché ad assaporare il piacere dell’insegnamento ai figli, del socializzare su valori che siano quelli che hanno costruito la società veneta: la tradizioni del territorio, la cultura del vicino, lo scambio di esperienze, il coinvolgimento nella comunità.
In altri termini quella che si chiama socializzazione e che è alla base della solidarietà sociale, della conoscenza del rispetto tra chi abita in uno stesso palazzo, in una stessa via, in uno stesso quartiere o in uno stesso comune. Questi valori, alla base del modello di sviluppo della società veneta, vengono lentamente ed inesorabilmente cancellati dalle luci del centro commerciale, dalla mancanza di opportunità di socializzazione che non sia con gli oggetti da acquistare. Tutto questo, continua Rossi, è in discussione.
I vantaggi dalla deregolamentazione delle aperture dei negozi sono inesistenti, gli svantaggi tanti.
Proprio per questo, termina Rossi, nei prossimi giorni la Confesercenti Padovana darà avvio ad una petizione per presentare una proposta di legge di iniziativa popolare che ridia il potere decisionale a Regioni e Comuni in termini di regolamentazione degli orari di apertura dei negozi.