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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Presidente Confindustra a Padova "Attesa delle imprese spasmodica"

Durante l'assemblea generale del 6 giugno, Giorgio Squinzi ha affrontato il tema della ripresa economica, intervenendo anche a proposito di decreto del lavoro, Bce, corruzione e caso Mose

Nella giornata di venerdì si è tenuta l'assemblea generale di Confindustria dal titolo "Impresa possibile". Il convegno, al centro congressi Papa Luciani di Padova, ha visto la partecipazione del presidente nazionale dell'associazione Giorgio Squinzi, intervenuto su molti temi caldi, dalla riforma del lavoro, al caso Mose, alle ultime politiche economiche dalla Bce.

LA RIPRESA. Un ottimismo critico, quello del presidente nazionale di Confindustria. Alle numerose questioni portate in assemblea, Giorgio Squinzi guarda con sguardo positivo, quanto propositivo: "Stiamo ancora strisciando sul fondo ma vorrei essere ottimista - è la risposta alle interrogazioni su una prossima ripresa del paese - una ripartenza in Europa può venire da un alleggerimento delle politiche di rigore e dal destinare risorse a infrastrutture e ricerca". Di qui l'appello al presidente del consiglio, Matteo Renzi: "L'attesa delle imprese è spasmodica: dateci un paese normale e noi imprenditori mostreremo cosa sappiamo fare".

DECRETO LAVORO E RIFORME. Una sfida che Giorgio Squinzi lancia al governo, rafforzato dagli esiti delle elezioni europee, perché le riforme auspicate vengano realizzate "senza se e senza ma". Si parla anche di decreto lavoro al centro Papa Luciani: "Bene, ma è l'aperitivo - commenta Squinzi - ora bisogna andare avanti con determinazione perché dobbiamo essere più competitivi. L'Italia si deve adeguare alla velocità degli altri paesi europei. Nello scenario mondiale non possiamo procedere con la velocità delle lumache".

BCE. E, per l'Europa, questi sono giorni decisivi. Proprio giovedì il presidente della Bce ha deciso di abbassare il tasso di riferimento allo 0,15%, il minimo storico. "Mario Draghi ieri ha dato un segnale deciso, una grande prova di coraggio che va nella direzione giusta anche per il sistema delle imprese e per far ripartire l'Europa - commenta Giorgio Squinzi - l'unica perplessità riguarda il fatto che non è stato tenuto conto degli investimenti in alcuni settori, come ad esempio quello dell'edilizia, e i mutui sono esclusi". 

CASO MOSE. Altro argomento scottante, il caso Mose. "Sul tema della corruzione io sono un talebano: chi sbaglia va espulso - è il drastico commento del leader di Confindustria - non ci deve essere nessun tipo di compiacenza nelle nostre imprese, nessuna accettazione di pratiche che non siano all'insegna della massima trasparenza. Io sono intransigente, chi sbaglia paga".

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