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Economia Cave / Corso Australia

Confindustria, l'assemblea | Pavin: “Il sacrificio umano della crisi”

Agli stati generali padovani del settore, il presidente provinciale ha ricordato il caso dei numerosi imprenditori suicidi. La presidente nazionale Marcegaglia: "Stiamo già ragionando per riaprire la moratoria per le imprese"

Si sono dati appuntamento oggi a Padova gli "Stati generali" della Confindustria provinciale. L'assemblea generale 2012 si è tenuta all'interno del Gran teatro Geox di corso Australia.

DECRETO SALVA-ITALIA. A fare gli onori di casa il presidente degli industriali padovani Massimo Pavin. "'L'inversione di rotta è arrivata a un passo da baratro - ha esordito nella sua relazione di saluto - il nostro Paese ha fatto i compiti 'a casa' e deve continuare a farli dopo aver visto il logoramento del governo Berlusconi. Con il decreto Salva-Italia ha accettato sacrifici pesanti, con compostezza e responsabilità. Attenti però a non illuderci che il più sia stato fatto e il pericolo scampato. Sarebbe un tragico errore. Il lavoro di trasformazione dell'economia italiana, di semplificazione e ammodernamento di tutto il suo sistema sociale, giuridico e burocratico è appena iniziato".

STATO E BANCHE. Pavin, in un passaggio della relazione, non dimentica il grande sacrificio di vite umane pagato alle crisi dal mondo imprenditoriale: "diciamolo forte - sottolinea - lo Stato non può essere Stato 'patrigno', non può chiedere sacrifici ai suoi cittadini e poi essere il primo a non rispettare i patti! Affronti una volta per tutte lo scandalo dei mancati pagamenti, restituisca quel 'dovuto' che altrimenti si trasforma in 'maltolto'. E diciamo chiaramente che anche le banche non possono rafforzare il patrimonio al prezzo di inaridire il credito alle imprese". "Con la stessa chiarezza - ha proseguito - diciamo che i tempi di pagamento vanno rispettati anche tra aziende private, riscoprendo una rinnovata dimensione etica. Gli effetti della congiuntura negativa e della crisi di liquidità non possono scaricarsi sugli anelli più deboli, se non si ha un grande potere contrattuale". Pavin chiede infine un segnale forte al Governo: "nell'ambito della delega ricevuta, recepisca immediatamente la direttiva comunitaria che stabilisce il temine massimo di 30 giorni per i pagamenti della pubblica amministrazione e di 60 giorni per i pagamenti tra privati. E' una questione di giustizia e di civiltà del diritto".

ABI, CREDITO RALLENTA. Il presidente dell'Abi Giuseppe Mussari riconosce che è "un momento difficile" . "I dati sono chiari, il credito non è diminuito ma aumenta con un ritmo inferiore a quello dello scorso anno". Secondo Mussari: "In difficoltà c'é l'economia reale. L'andamento del Pil di quest'anno non è particolarmente entusiasmante".

MARCEGAGLIA. Quindi, l'intervento del presidente nazionale, Emma Marcegaglia: "I dati del Nordest sono negativi, ma sono migliori del resto del Paese. Qui c'é ancora un tessuto industriale molto forte". Sui crediti vantati dalle imprese nei confronti dello Stato la leader nazionale chiede "che venga recepita prima possibile la direttiva europea citata da Pavin, ricordando tuttavia "che bisogna risolvere il problema dei 70, ora diventati 100 miliardi di euro di debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese". "Una cosa gravissima - ha proseguito - Siamo in un momento di scarsissima liquidità. Chiediamo quindi che si vada anche verso una vendita di asset pubblici e di beni dello Stato". Per Emma Marcegaglia "segnali di ripresa vera e propria non ce ne sono. Mi sembra invece - ha aggiunto la presidente di Confindustria - che ci sia un po' più di ottimismo, anche per il calo dello spread e per un eventuale rivisitazione del credit crunch, poiché ci sono nuovi strumenti da mettere a disposizione delle imprese".

MORATORIA. "Stiamo già ragionando per riaprire la moratoria per le imprese - ha infine annunciato Marcegaglia - La moratoria è stata molto importante perché grazie ad un accordo tra banche, imprese e governo sono stati dilazionati pagamenti a medio termine per un totale di 69 miliardi di euro". "Stiamo ragionando - ha proseguito - su soluzioni per le imprese che abbiano insoluti, essendo il sistema dei pagamenti molto incagliato, sui finanziamenti prolungati in caso di insoluti su sconto di cassa, o per utilizzare il fondo di garanzia anche per fare ristrutturazione di debito".

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