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Economia Forcellini / Via Egidio Forcellini

Il presidente di Confindustria a Padova per l'assemblea generale

Venerdì 6 giugno alle 11 al centro congressi Papa Luciani, si terrà l'assise "Impresa possibile. C'è un Paese che non si arrende e che vuole ripartire". Presenti Giorgio Squinzi e il vice ministro allo Sviluppo economico

Venerdì 6 giugno si terrà l'assemblea generale di Confindustria Padova: "Impresa possibile. C’è un Paese che non si arrende e che vuole ripartire”. All'incontro, che avrà inizio alle 11 al centro congressi Papa Luciani, sarà presente anche il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. 

IL PROGRAMMA. La relazione del presidente Massimo Pavin aprirà i lavori dell’assemblea. Seguirà la tavola rotonda con Carlo Messina, consigliere delegato Ceo Intesa Sanpaolo, Andrea Guerra amministratore delegato Luxottica Group e Riccardo Maria Monti presidente Ice. Infine esporranno il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e il vice ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Condurrà Andrea Cabrini direttore Class-Cnbc.

CONFINDUSTRIA PADOVA. "La ripresa stenta ad avviarsi, ma oggi c’è un diverso clima, non recessivo ma di premesse, sia pure contrastanti, alla ripresa e una diversa consapevolezza dei problemi - spiega il presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin - Il mandato popolare al premier Matteo Renzi, anche dal Veneto, testimonia la domanda post-ideologica di stabilità, fiducia, cambiamento. È ciò che chiedono gli imprenditori alle politiche pubbliche, alle relazioni tra le parti sociali, tra la finanza e l’economia reale, per sostenere la difficile ristrutturazione, iniziata già prima della crisi, e consolidare i deboli segni positivi. La ripresa degli investimenti ha bisogno di un clima generale di fiducia, di uno choc competitivo e di un contesto di riforme credibili, dal fisco alla pubblica amministrazione al Titolo V, che incidano sul funzionamento dello stato e sul potenziale di crescita. Dal governo sono venuti segni di rinnovamento che ci fanno sperare che la stagione delle riforme adesso parta per davvero, per nostra volontà, e per avere più credibilità in Europa nel chiedere un deciso cambiamento d’agenda, dall’austerità fine a stessa alla crescita e al lavoro". 

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