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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Agricoltura, esulta Cia Padova: «In arrivo mille lavoratori stagionali comunitari in provincia»

«Il rischio era che le nostre eccellenze venissero lasciate nei campi: ora auspichiamo il nulla osta dal 15 giugno per circa 4.000 extracomunitari, nel totale rispetto dei protocolli sanitari»

Arrivano oltre 1.000 lavoratori stagionali comunitari negli appezzamenti agricoli della provincia di Padova: mercoledì 3 giugno, infatti, riaprono le frontiere europee, senza l’obbligo della quarantena una volta che gli stessi stagionali saranno giunti in Italia.

Lavoratori stagionali

A darne notizia è la sezione padovana della Cia - Confederazione Italiana Agricoltori. Commenta così Maurizio Antonini, direttore di Cia Padova: «È una prima risposta concreta per le imprese agricole, che nel periodo estivo hanno bisogno di manodopera per le raccolte e la vendemmia. Il rischio era che, a causa della mancanza di personale, le nostre eccellenze venissero lasciate nei campi. Siamo riusciti a scongiurare tale eventualità mobilitando gli enti competenti nelle sedi opportune. Le esigenze degli agricoltori non potevano rimanere inascoltate». Il decreto legge Rilancio, all'articolo 103, prevede fra le altre misure la regolarizzazione dei rapporti professionali subordinati che coinvolgono lavoratori irregolarmente presenti sul territorio nazionale: «Si tratta di uno strumento - aggiunge Antonini - ma non è risolutivo dei problemi legati all’occupazione in agricoltura. In ogni caso adesso ci auguriamo un’apertura dei confini pure per i cittadini extracomunitari, a partire dal 15 giugno. Se ne stimano circa 4.000, rappresentano la stragrande maggioranza degli stagionali: in questo modo salvaguarderemmo il comparto nel suo complesso». Tuttavia, precisa, «la vera soluzione è rappresentata dalla reintroduzione dei voucher semplificati agricoli, strumenti agili e facilmente attivabili. Così consentiremmo lo svolgimento dei lavori anche da parte di studenti, disoccupati, pensionati e stagionali di altri comparti. La loro prestazione d’opera in agricoltura può essere un’utile integrazione al reddito e una risorsa importante per la continuità delle nostre produzioni».

Domanda e offerta

Nelle scorse settimane Cia ha lavorato al fine di avviare delle piattaforme atte a mettere insieme domanda e offerta di lavoro nel mondo agricolo. In primo luogo, ha lanciato “Lavora con agricoltori Italiani”, un piano di intermediazione ad hoc. Il portale in questione (https://lavoraconagricoltoriitaliani.cia.it), riconosciuto dal Ministero del Lavoro, permette a chi è in cerca di cerca occupazione di entrare in contatto con le imprese agricole del territorio e a quest’ultime di intercettare velocemente i candidati, con la massima trasparenza e legalità. Il sistema è molto semplice: le aziende inseriscono la propria offerta di lavoro, indicando le caratteristiche professionali richieste, le mansioni da svolgere, luoghi e tempi, mentre il lavoratore dichiara semplicemente la propria disponibilità. Un’opportunità pure per disoccupati italiani e studenti. Oltre che il progetto pilota “Lavoro in agricoltura”, portato avanti in collaborazione con Veneto Lavoro (ente della Regione Veneto che si occupa di programmare e favorire le politiche del lavoro), i cui obiettivi sono i medesimi: incrociare domanda e offerta in una logica di sostenibilità.

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