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Economia

Inflazione, aumento dei costi e Covid, Bertin: «Il Governo agisca per non compromettere la ripresa»

«Decisamente non ci voleva, non solo perchè dell'inflazione ci eravamo quasi dimenticati ma soprattutto perchè potrebbe avere effetti deleteri sul Natale»

La pandemia, poi l'aumento dei carburanti, l'impennata di gas ed elettricità e adesso anche l'inflazione. «Decisamente non ci voleva - commenta il presidente dell'Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin - non solo perchè dell'inflazione ci eravamo quasi dimenticati ma soprattutto perchè potrebbe avere effetti deleteri sul Natale».

Inflazione

In Confcommercio hanno fatto un calcolo: nell’ipotesi di un aumento medio dei prezzi del 3% si perderebbero, solo a Padova e provincia, qualcosa come circa 26 milioni di euro di consumi che potrebbero arrivare fino a 52 milioni di euro nell’ipotesi di un’inflazione al 4%; in entrambi i casi, quasi i tre quarti della perdita deriverebbero da un’immediata riduzione del potere d’acquisto del reddito disponibile, il resto dai risparmi. «Sarebbe l'ennesima "tegola" che ci cade tra capo e collo - continua Bertin - mentre siamo impegnati in una difficile ripartenza che sembra avere successo ma sulla quale si assommano le incognite». È il caso, ad esempio, del prezzo di gas ed elettricità. «Il Governo deve mettere in atto tutte le azioni possibili - aggiunge il presidente - perchè questi aumenti, nell'ordine anche del 40%, non debbano compromettere la ripresa. Tutte le nostre attività hanno bisogno di energia ma se l'energia è troppo cara è evidente che il suo costo dovrà trasferirsi sui prezzi. Ecco perchè il governo deve fare di più "sterilizzando" quanto possibile».

Accise

L'idea corre veloce verso le accise e verso l'Iva anche se l'esperienza dei carburanti non depone a favore dell'ottimismo. «Purtroppo - continua Bertin - sui carburanti stiamo pagando accise introdotte nel ventennio fascista, per cui credo sia giunto il momento di maggiore trasparenza e, soprattutto, di costi sui quali ricade una tassazione ridotta al minimo. Così come sarebbe doveroso che sulla bollette non gravassero quegli "oneri di sistema" che non sono costo dell'energia ma che rappresentano un peso, sia per le imprese ma anche per le famiglie, decisamente insopportabile. Basti ricordare che il costo dell'energia elettrica è formato dalla materia energia che incide per il 59,2%, dal trasporto e gestione del contatore che si porta via un altro 17,5%, dalle imposte che gravano per il 12,6% e, per l'appunto, dagli oneri di sistema che rappresentano un bel 10,7%».

Covid

Infine la pandemia: «Dobbiamo tutti renderci conto - conclude Bertin - che non ne siamo ancora fuori e l'atteggiamento di pochi rischia di vanificare l'impegno della stragrande maggioranza delle persone. In democrazia ci si confronta, si discute, ma una minoranza non può condizionare l'operato dei più. Ha detto bene il Presidente Mattarella: "Le forme legittime di dissenso non possono mai sopraffare il dovere civico di proteggere i più deboli: dobbiamo sconfiggere il virus, non attaccare gli strumenti che lo combattono". Ed è quella di un ritorno alle zone gialle e rosse un'altra mia forte preoccupazione in vista del Natale».

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