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Crisi, a Padova sempre meno nuove imprese e boom di fallimenti

I dati elaborati dalla Camera di Commercio nel periodo 1 gennaio-30 settembre. Peggior saldo dell'ultimo decennio per le imprese nuove iscritte (-1.661 unità). Procedure concorsuali +74,1% rispetto al 2012

La voglia di fare impresa cozza contro una crisi che sembra non dover finire mai. Dal rapporto sulla dinamica delle imprese padovane nel periodo 1 gennaio-30 settembre, elaborato dall’Ufficio studi della Camera di commercio di Padova emergono segnali sempre più preoccupanti sulla tenuta del mondo imprenditoriale locale. Il totale delle imprese nuove iscritte è pari a 4.668 unità contro 6.329 cessazioni per un saldo negativo pari a 1.661 unità. Negli ultimi 10 anni non c’è mai stato un saldo peggiore di questo, che risente soprattutto della dinamica sfavorevole dell’agricoltura (-11,3% per un totale di 1.692 imprese in meno rispetto a un anno fa).

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SETTORI. L’artigianato conferma un andamento negativo (-2,3%) con una flessione in valore assoluto di -640 unità sulle 27.294 imprese operative a fine giugno 2013: è il valore assoluto più basso dal 2000. Il risultato negativo nell’industria (-2,5%), pari a -656 unità, è determinato nuovamente dalla diminuzione del numero delle imprese delle costruzioni (-3,2%) e in parte anche del manifatturiero (-2,1%). Male anche la metalmeccanica (-2,7%) e il legno-mobile (-3,1%). Sul fronte del commercio si registra una crescita minima (+0,2%), come risultato dell’incremento delle imprese commerciali al dettaglio (+1,5%) e la diminuzione del comparto ingrosso (-0,9%). Segnali di maggior reattività alla crisi arrivano dalla ristorazione (+1,8%) mentre invece si evidenzia un calo delle attività alberghiere e di alloggio (-1,9% pari a 5 unità in meno). Per il terziario si registra la positiva tendenza dei servizi alle persone (+1,2%), mentre invece un lieve cedimento lo danno i servizi alle imprese (-0,1%). Questo risultato è dovuto alla contrazione del numero di imprese nei trasporti (-2,2%), soprattutto per quanto riguarda la logistica. Calano anche le attività immobiliari (-1,1%) e quelle professionali (-2%). Rimangono positivi i servizi finanziari (+4,2%) e i servizi di pulizie (+4,5%). Tra i servizi alle persone si conferma l’aumento dei servizi sanitari e sociali (+14,6% pari a 56 unità in più sulle 439 attive a fine settembre), mentre rimane positivo l’andamento nei servizi destinati all’istruzione (+2,9%) e nelle attività ricreative e di intrattenimento (+0,4%). Calano anche i servizi di riparazione di beni personali (-0,5%) e, sia pur di poco, anche lavanderie, estetisti e parrucchieri (-0,2% contro una crescita media del +1,6% nel triennio 2009-2012).

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IMPRENDITORI. Il totale degli imprenditori (titolari, soci, amministratori) è pari a 144.088 unità con una diminuzione del 2,6%. Crescono gli imprenditori extracomunitari (+4,3% pari a 289 in più), che raggiungono così il valore assoluto di 7.001 unità coprendo il 4,9% sul totale degli imprenditori in provincia. Tra gli extracomunitari continuano a dominare i cinesi (28,5% sul totale di imprenditori di nazionalità non Ue): essi segnano ancora una crescita (+7,4%) soprattutto nelle attività commerciali (ristorazione, manifatturiero, servizi alle persone).
Diminuiscono le donne imprenditrici (-1,8%): il totale è pari a 38.161, quindi più di un quarto degli imprenditori è donna. Per i giovani imprenditori con meno di 29 anni l’andamento è negativo (-4,9%) come conseguenza soprattutto del loro calo nell’industria. In tutto i giovani padovani sono 5.992 pari al 4,2% sul totale.

FALLIMENTI E CRISI AZIENDALI. Per quanto riguarda i dati relativi alle procedure concorsuali, che includono oltre ai fallimenti anche gli altri interventi previsti nel caso di crisi aziendali (concordato preventivo, fallimentare, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straordinaria speciale), il totale delle procedure nei primi nove mesi è pari a 249 unità (di cui 215 fallimenti pari al 86,3% del totale) con un aumento del +74,1% sullo stesso periodo del 2012 (pari a 106 unità in più in valore assoluto). A livello settoriale si nota una maggiore concentrazione nell’industria (118 unità pari al 47,4% del totale) rispetto a quanto avviene nei servizi (60 per un 24%) e nel commercio-turismo (57 per il 21,6%). Una stima del numero di addetti delle imprese coinvolte indica un totale di circa 2.200 unità (su un totale di 363 mila addetti risultanti dal Registro Imprese) con una dimensione media per impresa di 9 unità.

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