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Economia

Decreto bollette, Bertin: «Ora bisogna annullare gli oneri di sistema a carico delle imprese»

«I nostri settori sono fortemente penalizzati dal caro energia e dal caro materie prime: noi tentiamo di assorbire il maggior costo ma alla fine è inevitabile che si vada a scaricare su quello dei prodotti e questo significa aumento dell'inflazione»

«Due buone notizie in materia energetica, seppur conseguenti ad altrettante notizie che buone non sono»: così Ascom Padova commenta le novità in ambito bollette.

Novità

Partiamo dalla prima: il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto legge sull’energia che proroga al terzo trimestre di quest'anno le previsioni del Decreto Aiuti di maggio. Vengono stanziati oltre 2 miliardi per azzerare gli oneri di sistema sulle bollette elettriche. Per le bollette del gas sono previsti 481 milioni per tagliare l'Iva, 470 per azzerare gli oneri di sistema e 240 per gli scaglioni fino a 5.000 metri cubi all'anno. Il nuovo decreto proroga dal primo luglio 2022 al 31 marzo 2023 la tassazione sugli extraprofitti delle società energetiche che importano gas. La seconda: è stato convertito in legge il "Decreto Bollette" che contiene una serie di aiuti e "sconti" per alleggerire i costi di luce e gas che famiglie e imprese devono sopportare. Nel testo c'è anche l'azzeramento degli oneri di sistema elettrici e del gas per il secondo trimestre del 2022 e il taglio dell'Iva sul gas. I fondi stanziati sono pari a circa 8 miliardi, 5,5 dei quali destinati a combattere il caro bollette, mentre i restanti vanno a sostegno delle filiere produttive per calmierare i costi delle bollette energetiche ed evitare in futuro altre crisi. Il decreto ha previsto anche una serie di agevolazioni per la filiera dell'autotrasporto e per il settore del fotovoltaico.

Ascom

«Che si tratti di un provvedimento che va nella giusta direzione - commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin - non vi è dubbio,  perché punta a rendere meno drammatici nel trimestre in corso parte degli aumenti di energia elettrica e gas stanziando risorse considerevoli. Però mi domando: ha significato limitarsi al trimestre? Si è molto lontani dal poter ammortizzare i costi energetici extra sulle imprese del terziario, per le quali si stima, a livello nazionale, un impatto drammatico di 30 miliardi di euro pari al +160% annuo. Io credo che si debba superare l'ottica delle misure di emergenza che sterilizzano gli oneri di sistema temporaneamente, in favore di misure strutturali sul tipo dell’annullamento degli oneri perché non è corretto che siano le imprese a pagare gli oneri legati allo smantellamento delle centrali. I nostri settori sono fortemente penalizzati dal caro energia e dal caro materie prime. Noi tentiamo di assorbire il maggior costo ma alla fine è inevitabile che si vada a scaricare su quello dei prodotti e questo significa aumento dell'inflazione». Un’ultima annotazione riguarda il decreto taglia prezzi in via di approvazione e che introduce l’allargamento del credito d'imposta, che sarà previsto non solo per le imprese energivore ma anche per le altre imprese che hanno subito incrementi dei costi energetici: «Una misura - conclude Bertin - chiesta fortemente da Confcommercio e che speriamo veda effettivamente la luce».

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