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Economia

Meno deflazione, le vendite ancora in stagnazione: “Strada in salita”

Secondo Confesercenti Padova l'attenuazione della deflazione a febbraio è dovuta a fattori stagionali ed all'aumento di tariffe ed accise. Rossi: "Incremento insufficiente a portarci fuori dal rischio deflazione"

Continua la stagnazione ma ci sono segnali da cogliere. È questo quello che emerge dai dati sull’inflazione di febbraio a Padova: un’attenuazione della deflazione (0,5 sul mese precedente ma 0% su base annua) in grande parte dovuta soprattutto a fattori stagionali ed all’aumento di tariffe ed accise.

LA RIPRESA CON ONLINE E TURISMO

DATI. È la lettura di Confesercenti Padova che con il presidente Rossi dichiara: “Gli incrementi interessano i prezzi degli alimentari freschi (normale data la stagionalità ,+1,8%) , quelli dei tabacchi, colpiti recentemente dall’incremento delle accise(+3,7%), ed i servizi quali l’acquedotto (+.2) servizi postali (+5,6) di trasporto +3,3%. A questo va aggiunta la frenata del crollo dei beni energetici. La riduzione del costo del petrolio era stata la principale causa del tasso di inflazione negativo registrato a gennaio, ma non l’unica”.

DOMANDA INTERNA. Ma la domanda interna è ancora debole: “La ripresa della domanda interna (consumi ed investimenti d’impresa) sembra essere ancora lontana anche a Padova dove prodotti come l’abbigliamento e le calzature continuano a diminuire di prezzo (-1,2%) o i prodotti tessili (-1,7%) come crollano i prezzi dei prodotti audiovisivi ed informatici (-6,2%). La domanda interna sembra quindi continuare ad essere molto debole, del resto dato confermato anche dai dati negativi diffusi ieri dall’Istat sulle vendite del commercio al dettaglio. Il tasso di inflazione quindi allo 0,5% sul mese precedente ed in pari su base annua dimostra come la strada sia ancora in salita e si tratti un incremento insufficiente a portarci completamente fuori dal rischio deflazione”.

FIDUCIA. Il presidente Rossi conclude con un pizzico di fiducia: “Anche se la stagnazione dei prezzi prosegue, lo scenario attuale presenta qualche opportunità da cogliere. Bisogna approfittare del basso tasso di inflazione e utilizzare la leva fiscale per ridurre il peso che grava su imprese e famiglie: le tasse sono il principale nodo da aggredire per cambiare rotta e incrementare occupazione e consumi, al pari, i segnali di ripresa di fiducia di imprese e famiglie, anche nella nostra provincia, vanno accompagnati da interventi coraggiosi dalle amministrazioni locali dando il via a tutti i lavori pubblici anche piccoli in essere, dal sistema bancario con iniezioni fiduciosi dei credito alle imprese ed alle famiglie ed infine dalle piccole imprese che devono uscire e tornare con più forza ad investire nelle loro attività”.

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