Quasi 900 milioni di evasione Iva a Padova e oltre 4 miliardi in Veneto
Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, incrociando i calcoli Eurostat con quelli presenti nello studio “Asymmetries in the territorial VAT gap”, ha provato a stimare il dato relativo al gap regionale e nella provincia
In Italia basterebbe far emergere quanto si evade di Iva per coprire più dell’intera manovra del 2016. Secondo un rapporto diffuso a settembre dalla Commissione Europea, infatti, la differenza tra quanto lo Stato incassa dall’Iva e quanto in linea teorica dovrebbe raccogliere sulla base delle regole esistenti è stata nel 2013 - ultimo anno analizzato nella sua interezza - di 47,5 miliardi. Nel 2012 era stata di 45 miliardi. Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, proprio a partire da questi dati ha provato a stimare il dato relativo al gap Iva in Veneto e nella provincia di Padova.
EVASIONE IVA IN VENETO E A PADOVA. Lo ha fatto incrociando i calcoli Eurostat con quelli presenti nello studio “Asymmetries in the territorial VAT gap” (2014), frutto del lavoro di Elena D’Agosto, Massimiliano Marigliani e Stefano Pisani per l’Agenzia delle Entrate, che analizzava il fenomeno da una prospettiva legata al territorio. Un rapporto da cui emerge che l’evasione Iva, in Veneto, “pesa” per il 9,16% su quella totale in Italia. Vale a dire, considerando il 2013, per circa 4 miliardi e 350 milioni. E Padova? Considerando l’incidenza dell’economia provinciale rapportata a quella regionale, per lo stesso anno si può arrivare a stimare il dato in circa 892 milioni di euro.
IL TETTO DEI CONTANTI A 3MILA EURO. "Sono cifre mostruose, che da sole danno l’idea di quanto qualsiasi misura in grado di combattere il fenomeno vada favorita. E invece, nella Legge di Stabilità, com’è noto, il Governo ha pensato di innalzare il tetto dei contanti da mille a 3mila euro. E il contante, in quanto mezzo anonimo e non tracciabile, non fa che alimentare le possibilità di sviluppare l’economia sommersa", sottolinea Carlo Valerio, presidente di Confapi Padova.