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Export, la Cina spinge i consumi Un'occasione per il made in Padova

Dal 2007, il valore delle esportazioni padovane in Cina è cresciuto in media del 9,1% all'anno, mettendo a segno nel complesso un balzo del +74,3%. La quota è ancora contenuta, pari all'1,9% dell'export totale

Archiviato il 2014 con una crescita economica di “solo” il 7,4%, la più bassa in 24 anni, la Cina fissa nel 7% la crescita attesa nel 2015. Un raffreddamento dopo oltre due decenni a doppia cifra, ma il tasso più alto del G20, che permetterà alla Cina di sfidare gli Stati Uniti e diventare nel futuro prossimo la prima economia del mondo. È il nuovo corso di Pechino, il "new normal" come lo definisce il governo, un cambio di pelle dal modello orientato su export e produzione labour intensive a quello basato sui consumi interni e sulla produzione di qualità, attenta ai contenuti tecnologici e all’ambiente. Una "nuova normalità" che può aprire una corsia preferenziale ai prodotti e alla meccanica strumentale "made in Italy".

IL MADE IN CINA IN PADOVA. Dal 2007 ad oggi, il valore delle esportazioni padovane in Cina (al netto inflazione) è cresciuto in media del 9,1% all’anno (+8,9% Veneto, +8,2% Italia), sia pure in modo discontinuo, mettendo a segno nel complesso un balzo del +74,3%, dai 93,7 milioni di euro nel 2007 ai 163,3 milioni nel 2014 (Veneto +55,3%, da 877 milioni a 1.363). Ma la quota è ancora molto contenuta, pari all’1,9% dell’export totale. La Cina è attualmente al 15° posto tra i paesi di destinazione del "made in Padova".

L'EXPORT PADOVANO IN CINA. Dopo la crescita modesta nel 2008 (+1,4%), in concomitanza con il picco della crisi nel 2009, il calo dell’export padovano in Cina è stato del 4,1%, per poi mettere a segno una crescita a due cifre negli anni successivi fino ai 180 milioni di euro nel 2013 (+22,1%). Nel 2014 si è registrata una battuta d’arresto, con un calo delle esportazioni padovane in Cina del 9,2% (-6% il Veneto, +6,6% l’Italia). Tra i settori del "made in Padova" che nel 2014 hanno registrato la più alta crescita dell’export in Cina, prodotti alimentari (+67,8%) e bevande (+70,6%), prodotti chimici (+62,9%), legno e prodotti in legno e sughero (+104,5%), prodotti delle altre industrie manifatturiere (+42,9%).

GRUPPO STEVANATO DI PIOMBINO DESE. Sono i temi che, insieme all’anteprima del Rapporto 2015 della Fondazione Italia Cina, saranno affrontati nel convegno “Le nuove regole per fare affari in Cina” organizzato da Confindustria Padova, Confindustria Vicenza e Unindustria Treviso in collaborazione con la Fondazione Italia Cina, mercoledì 15 aprile. Sarà presentata l’esperienza sul mercato cinese del Gruppo Stevanato di Piombino Dese, leader internazionale nella produzione di tubofiale per insulina e di contenitori in vetro per uso farmaceutico con il marchio Ompi, che nel giugno 2014 ha rafforzato la sua presenza in Estremo Oriente con l’inaugurazione del nuovo stabilimento produttivo “Ompi of China” a Zhangjiagang.

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