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Economia

«Un risultato straordinario»: export padovano oltre i livelli pre-Covid

Le esportazioni dei settori manifatturieri ad alta concentrazione di micro e piccole imprese nel primo semestre 2021 segna un +36,6% rispetto al 1° semestre 2020 e un +7,8% rispetto allo stesso periodo del 2019 e fa meglio del manifatturiero in generale che è al +27,6% rispetto al 2020.

L'export delle piccole e medie imprese padovane corre e supera i livelli pre-Covid: dagli ultimi dati Istat elaborati dall'Ufficio studi di Confartigianato Imprese Veneto emerge che le esportazioni dei settori manifatturieri ad alta concentrazione di micro e piccole imprese nel primo semestre 2021 segna un +36,6% rispetto al 1° semestre 2020 e un +7,8% rispetto allo stesso periodo del 2019 e fa meglio del manifatturiero in generale che è al +27,6% rispetto al 2020.

Export

Un risultato straordinario dovuto alle esportazioni degli articoli di abbigliamento (+23,2%), i prodotti in metallo (+17,2%), i mobili (+12,9%) e i prodotti di altre industrie manifatturiere (+22,8%). Non hanno, invece, ancora recuperato il legno esclusi i mobili (-42,9%), gli articoli in pelle (-30%), i prodotti tessili (-3,5%) e i prodotti alimentari (-5,3%)

Confartigianato

Afferma Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Padova e Veneto: «Nonostante alcuni settori siano ancora in sofferenza, non deve essere commesso l’errore di sottovalutare il grande ritorno della manifattura. L’export manifatturiero padovano sta dimostrando una grande capacità di ripresa, così come quello Veneto, che nei primi 6 primi mesi dell’anno tocca la soglia dei 33 miliardi di euro va oltre di ben 2 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2019 (+6,5%). Un semestre segnato dal massimo raggiunto dalla nostra regione che, in un decennio, era passata da 20 a 30 miliardi (+33%). Il Veneto è sempre stato export oriented ma, l’affacciarsi delle piccole e micro imprese verso il mondo ha dato un impulso straordinario alle vendite oltre confine. Non a caso anche oggi i settori ad alta concentrazione MPI fanno meglio della media e volano a +30% rispetto ai primi sei mesi del 2020 e a +3,5% rispetto al 2019. Unica ombra? L’avvicinamento dei minimi storici del livello delle scorte delle imprese esportatrici influenzato da scarsa offerta di materie prime e tensioni sui prezzi delle commodities, soprattutto dei metalli. Serve una presa di posizione forte del Governo per evitare il rischio di una frenata improvvisa».

Dati

Tornando ai dati padovani, il primo semestre 2021 segna un +30,1%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per quanto riguarda le esportazioni nell’Unione Europea a 27 post Brexit e un 24,3% per i Paesi extra Europei. «La pandemia - conclude Boschetto - ha messo in luce i limiti del modello delle filiere lunghe e delle delocalizzazioni. Va colta l’occasione per riconoscere il grande valore delle filiere nella nostra regione, un modello adatto ai nuovi bisogni di personalizzazione e qualità da abbinare a produzioni di un certo rilievo e non solo ai pezzi unici. È il momento di definire in un grande patto di filiera tra organizzazioni datoriali, sindacati, Regione Veneto che garantisca una produzione sostenibile a 360 gradi, nel pieno rispetto della legge, dei diritti dei lavoratori, dei consumatori e dell’ambiente».

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