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Economia

Prestiti al consumo, Federcontribuenti ottiene i rimborsi e mette in guardia i conumatori

L'associazione denuncia irregolarità anche da parte degli istituti di credito, a fronte del gran numero di azioni legali legate a prestiti che non rispettano i termini contrattuali

Federcontribuenti si schiera in difesa dei consumatori e si scaglia contro i prestiti al consumo. Denunciando finanziamenti sulla soglia dell'usura, l'associazione sta ottenendo numerosi rimborsi e annuncia l'intenzone di chiamare in causa la vigilanza di Banca di Italia.

LE CIFRE.

La situazione portata in luce da Federcontribuenti mostra come centinaia di consumatori si trovino costretti a sottoscrivere finanziamenti personali che in realtà mascherano prestiti al consumo per acquisti truffaldini. A migliaia di loro, grazie all'impegno e al supporto legale dell'associazione, è stata rimborsata la somma finanziata. "Un finanziamento personale fino a 20mila euro ha tassi che rasentano l'usura, - affermano dal gruppo - oltre il 15% annuo con durata dai quattro ai dieci anni. I consumatori arrivano a pagare fino a 35mila euro per un finanziamento di 20mila euro in sette anni". La battaglia prosegue, in forza del gran numero di clienti che si rivolgono a Federcontribuenti perchè insoddisfatti a causa di finanziamenti che non hanno rispettato i termini contrattuali. ''Attualmente siamo impegnati in un centinaio di patrocini per nuove cause, - proseguono - anche nei confronti di società finanziarie ricollegabili al gruppo Unicredit, verso la quale abbiamo una serie di sentenze positive per il consumatore''.

LE TIPOLOGIE DI PRESTITO IN ESAME.

La partita si gioca tra prestito finalizzato, il cosiddetto prestito al consumo e prestito personale. Il prestito finalizzato si concede al consumatore e la somma viene versata direttamente al venditore di uno specifico bene venduto. Quello personale invece, non avendo finalità specifiche, purtroppo si presta benissimo per piazzare un bene inservibile o che non rispecchia le norme contenute nel contratto, per tentare di svincolare la finanziaria da qualunque responsabilità. In più, tale tipologia di finanziamento nega al consumatore il diritto di annullare il prestito dopo aver chiesto di recedere da un contratto. In particolare, il sistema dei finanziamenti personali è utilizzato per i prodotti venduti porta a porta o all'interno dei centri commerciali: impianti fotovoltaici, di depurazione delle acque domestiche per fare alcuni esempi, ma in passato anche per vacanze, immobili, affiliazione a club turistici e simili.

L'INVITO AI CONSUMATORI.

''Se negli ultimi dieci anni, servendovi di un prestito personale o di un credito al consumo, avete acquistato un servizio o un prodotto che non vi ha soddisfatto, o del quale non avete potuto beneficiare, contattateci. In poco tempo possiamo dirvi se avete i requisiti per ottenere il rimborso del finanziamento'', così Federcontribuenti esorta i consumatori a far valere i propri diritti, rendendoli consapevoli della concreta possibilità di recuperare, oltre ai fondi, anche gli interessi versati. Federcontribuenti spiega anche quali sono le strategie adottate dai venditori, per mettere in guardia i clienti. Solitamente i primi propongono un finanziamento sotto forma di prestito personale, inviando a casa dell'interessato un agente creditizio che, nella maggiori parte dei casi, non è un mediatore autorizzato dalla società finanziaria ma un collaboratore della società venditrice. Al potenziale cliente viene fornita tutta la documentazione, incluso un prospetto di rientro rateizzato solitamente non comprensivo delle percentuali di interesse, che ovviamente sono mediamente alte. ''Quello che imputiamo alle società di credito - afferma Federcontribuenti - è di non aver effettuato i dovuti controlli sul prodotto finanziario offerto agli utenti, che invece dovrebbe essere rispettoso di tutte le regole che disciplinano la materia”.

ESORTAZIONE ALLA PRUDENZA.

La società mette in guardia soprattutto rispetto alle chiamate dai call center che propongono l’invio di un consulente per la risoluzione delle multiproprietà, poichè ''in modo illegale sono entrati in possesso di tutti i dati sensibili di chi ha acquistato questa tipologia di bene'', denunciano. Un altro problema rilevante è costituito da chi invece si spaccia proprio per affiliato a Federcontribuenti, sfruttandone la credibilità. In tutti i casi, l'associazione invita alla massima prudenza e a rivolgersi alla sede nazionale per qualsiasi dubbio o necessità.

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