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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Da istituti agrari a "imprenditori professionisti": la proposta della Regione Veneto

Gli istituti agrari del Veneto che per ragioni didattiche hanno al proprio interno delle vere e proprie aziende agricole con una propria capacità produttiva potranno partecipare ai bandi regionali per lo sviluppo rurale

Gli istituti agrari del Veneto che per ragioni didattiche hanno al proprio interno delle vere e proprie aziende agricole con una propria capacità produttiva potranno partecipare ai bandi regionali per lo sviluppo rurale: è quanto prevede il nuovo articolo, presentato alla Giunta regionale del Veneto e approvato all’unanimità dalla commissione attività produttive del consiglio regionale, ad integrazione del progetto di legge di adeguamento ordinamentale in materia di agricoltura, caccia, commercio e piccole e medie imprese.

Gli istituti coinvolti

Il conferimento dello ‘status’ di produttore agricolo interessa 17 istituti superiori e professionali agrari del Veneto, frequentati da oltre 8.500 studenti: tra questi ci sono il “Duca degli Abruzzi” di Padova, il “De Nicola” di Piove di Sacco e il “J.F.Kennedy” di Monselice. Gli altri istituti coinvolti sono: il professionale “Della Lucia” di Feltre, il “Domenico Sartor” di Castelfranco Veneto, il “Cerletti” di Conegliano, l’istituto “8 Marzo-Konrad Lorenz” di Mirano, il “Leonardo da Vinci” di Portogruaro, il “Viola-Marchesini” di Rovigo, l’istituto “Munari” di Castelmassa (Rovigo), il tecnico agrario “Trentin” di Lonigo, l’istituto “Parolini” di Bassano, l’istituto “Stefano Bentegodi” di Verona, il polo di istruzione “Giuseppe Medici” di Legnago, l’istituto tecnologico “Aulo Ceccato” di Thiene, l’istituto “Mario Rigoni Stern” di Asiago e l’istituto “Scarpa-Mattei” di San Donà di Piave.

Atteso il via libera

Il testo, in attesa ora del via libera della commissione affari istituzionali del Consiglio (previsto per mercoledì 16 gennaio), sarà quanto prima all’esame per l’aula. Giuseppe pan, assessore all'agricoltura, dichiara: «Mi auguro che l’assemblea veneta possa approvare al più presto questo progetto di legge di adeguamento che aggiorna la normativa esistente. Tra le novità previste c’è, appunto, l’equiparazione delle scuole agrarie allo ‘status’ di imprenditori professionisti: sarà così possibile consentire anche gli istituti superiori professionali agrari del Veneto di concorrere ai bandi regionali per l’ammodernamento delle strutture e dei mezzi dell’impresa agricola e beneficiare dei contributi pubblici per il rinnovo del parco macchinari o di quelle strumentazioni indispensabili, sia dal punto di vista didattico, sia per migliorare la produttività dei propri laboratori. Parificare le scuole alle aziende nell’accesso ai fondi pubblici per l’innovazione significa aiutare l’attività didattica e premiare l’imprenditorialità e la propensione allo sviluppo degli istituti di formazione superiore. Da queste scuole escono gli imprenditori e i tecnici del settore primario di domani. La preparazione professionale e culturale dei ragazzi che si preparano ad entrare nel mondo produttivo dell’agroalimentare rappresenta un essenziale fattore moltiplicatore dell’innovazione del settore. E’ pertanto un investimento lungimirante far rientrare queste scuole altamente professionalizzanti nella platea degli imprenditori agricoli che possono concorrere alla leva dei fondi comunitari e alle misure regionali di sostegno per il miglioramento produttivo. Il programma di sviluppo rurale 2014-2020, che per il Veneto vale 1.169 milioni di euro, è lo strumento per portare l’innovazione nel sistema produttivo e non poteva continuare a ignorare gli istituti agrari, parte integrante della “filiera” agroalimentare».

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