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Economia

Fotovoltaico, tavolo provinciale per salvare la "lobby" dalla crisi

In un documento, le principali aziende padovane del settore, che dà lavoro a circa 5 mila addetti, hanno messo nero su bianco le proprie richieste e proposte "a costo zero" al Governo e agli Enti locali

Le speranze del settore sono tutte racchiuse nel documento sottoscritto oggi in Provincia, dove i maggiori esponenti della "lobby" padovana del fotovoltaico si sono ritrovati per mettere nero su bianco le proprie proposte e suggerimenti a "costo zero" rivolti al Governo e agli enti locali per risollevare l'intero comparto dalla crisi in atto.

Il documento è stato firmato dall’assessore provinciale al Lavoro Massimiliano Barison e dai rappresentanti delle associazioni sindacali, di categoria e delle aziende che hanno partecipato al Tavolo del fotovoltaico attivato nei mesi scorsi. "Abbiamo voluto chiudere questo percorso con la fine dell’anno – ha spiegato l’assessore Barison – perché nei prossimi mesi il Governo affronterà una serie di questioni per varare il decreto legato allo sviluppo e noi riteniamo che questo documento vada inserito nelle linee che verranno indicate per la ripresa”.   

LA REALTÀ PADOVANA. Le  aziende padovane rappresentano il maggiore “distretto” del settore in Italia. Tra lavoratori diretti e indiretti sono occupate circa 5 mila persone. Le sette più importanti realtà del territorio hanno manifestato la necessità di dover ricorrere alla cassa integrazione e ad altri ammortizzatori sociali per centinaia di posti di lavoro diretti, trascinando in questa dinamica tutta la rete di piccole aziende e artigiani dell’indotto.

DIFFICOLTÀ, LE RAGIONI. La sofferenza si è aggravata per la mancanza di un Piano energetico nazionale e di un Piano energetico regionale, per le difficoltà di accedere al credito causato dalla crisi in atto, per l’alto costo del denaro con conseguenze sulla competitività con le ditte asiatiche, per l’incertezza dei tempi di erogazione dei contributi da parte del Gestore dei Servizi Energetici (Gse) e per i ritardi nei tempi di allaccio da parte di Enel o Terna.

LE RICHIESTE AL GOVERNO:

- attivare fondi di garanzia a sostegno delle imprese tramite strumenti già a disposizione (ad esempio “Fondo rotativo per Kyoto”) per favorire il consolidamento della filiera produttiva italiana (in particolare per l’acquisto delle materie prime);
- fare in modo che il Gse eroghi i contributi e dia le risposte previste nei tempi di legge (o addirittura li riduca), con penali adeguate che vadano realmente a motivare il Gse a rispettare i tempi e/o a compensare i danni causati dai ritardi;
- fare in modo che si riducano i tempi da parte dell’Enel in tutte le procedure legate all’autorizzazione e all’allaccio degli impianti alla rete elettrica, con penali che vadano realmente a motivare la società elettrica a rispettare i tempi e/o a compensare i danni causati dai ritardi.
- fornire garanzie al sistema bancario perché continui o aumenti il finanziamento per la costruzione degli impianti fotovoltaici;
- istituire un Tavolo istituzionale costituito dalle parti sociali e presieduto dal Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente per monitorare lo sviluppo e le principali criticità del settore fotovoltaico, e per definire il “dopo” IV Conto Energia, individuando le azioni di sostegno al settore;
- semplificare le procedure del Gse al fine di dare tempi certi, indispensabili all'erogazione dei prestiti da parte degli Istituti bancari.

LE RICHIESTE AGLI ENTI LOCALI:

- agevolare, nel rispetto dei regolamenti, l’autorizzazione all’installazione degli impianti su tetto e su terreno;
- promuovere il coordinamento delle aziende del territorio per proporsi nei mercati esteri, con il supporto attivo ed efficiente degli istituti bancari, delle parti sociali, della Provincia e della Regione;
- individuare la filiera fotovoltaica come strategica a livello regionale attraverso progetti specifici di finanziamento per piani di sviluppo industriale;
- attivare presso l'Agenzia provinciale per l'energia, un tavolo tecnico per progetti di ricerca, formazione e informazione.

I FIRMATARI. Il documento è stato sottoscritto da: Provincia di Padova, Camera di Commercio, Ascom, Confesercenti, Upa, Cna, Confapi, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil, Solon Spa, Helios Technology Spa, Xgroup Spa, Ecoware Spa, Ambra Sol Srl, Ecoprogetti, Espe Srl.

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