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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Banca del Veneziano e Banca Annia verso la fusione: il via a gennaio, con sede a Cartura

Il progetto industriale approvato da Banca d'Italia sarà presentato ai soci per il via libera

Banca d’Italia ha valutato positivamente il progetto di fusione tra Banca del Veneziano e Banca Annia e nei giorni scorsi ha trasmesso il provvedimento di autorizzazione all’operazione. Con l’iscrizione del progetto civilistico di fusione al Registro delle Imprese delle Camere di Commercio di Venezia e di Padova, avvenuto il 10 novembre scorso, la parola ora spetta ai soci, che saranno convocati dalle due Bcc nelle prossime settimane per la presentazione del piano. 

DA GENNAIO, SEDE A CARTURA. Le due banche stanno lavorando celermente anche all’organizzazione delle due assemblee, che saranno convocate per domenica 11 dicembre. La fusione avrebbe infatti decorrenza dal 1 gennaio 2017. La nuova banca, che nascerà dalla fusione tra i due istituti, prenderà il nome di “Banca Annia - Banca di Credito Cooperativo di Venezia, Padova e Rovigo” ed avrà sede legale e direzionale a Cartura. Saranno 41 le filiali operative in un area di competenza di 114 comuni, dislocati nelle provincie di Padova, Venezia, Rovigo, Treviso e Ferrara. Con circa  8.500 soci e 70mila clienti, la futura banca gestirà oltre 1,7 miliardi di raccolta e poco meno di 1,1 miliardi di impegni, generando un margine di intermediazione di quasi 53 milioni di euro. Il Cet1 finale è atteso a poco oltre il 12% e la copertura dei crediti deteriorati al 45%, entrambi dati in linea con la media italiana del settore.

SARTI. Le due Bcc che andranno a definire il nuovo soggetto bancario di riferimento hanno competenza operativa su territori contigui e senza sovrapposizioni di filiali: un territorio quindi omogeneo, ma nello stesso tempo molto diversificato. “Questa caratteristica del piano - osserva il presidente di Banca Annia, Mario Sarti - ci consente di programmare nuove opportunità di sviluppo, rafforzando il sostegno all’economia reale del territorio, senza necessariamente fermarci ad una visione per singola realtà d’impresa. Per la banca aumentano le opportunità di diversificazione della propria attività, sia dal punto di vista geografico, sia dal punto di vista dei settori economici: viene quindi sensibilmente ridotto il rischio di concentrazione e di dipendenza da un singolo territorio, potendo la banca dedicare l’attenzione ad aree con diversa propensione al risparmio e all’impiego. Questo significa - continua il presidente Sarti – ottimizzare le risorse raccolte e impiegate e quindi ci permetterà di rilanciare l’attività del nuovo soggetto bancario, valorizzando le eccellenze di entrambe le banche e le rispettive esperienze di maggior valore economico, sociale e culturale; senza contare che, contenendo i costi attraverso economie di scala e la razionalizzazione degli acquisti, sarà possibile offrire una migliore consulenza e mantenere i prezzi più convenienti per clienti e soci”.

BORGA. “Con il via libera all’operazione da parte della vigilanza - osserva il presidente di Banca del Veneziano, Francesco Borga - saremo pronti a presentare il progetto in anteprima ai soci, ai quali spiegheremo i dettagli dell’operazione. Pur in un processo di fusione, la banca restarà fedele alla sua mission, continuerà a servire i territori di appartenenza e manterrà un legame stretto con la base sociale, con le amministrazioni pubbliche, con il tessuto imprenditoriale locale e con le famiglie. La logica con la quale ci siamo rapportati a questo progetto – prosegue Borga - è stata quella di trovare una soluzione sostenibile al modello di banca che ci sta a cuore, rapportandoci a mutate esigenze economiche e a un mutato contesto di sistema, che ci impongono in questo momento scelte strategiche decise e assolutamente non procrastinabili”.

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