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Economia

Giro di boa per la fusione tra Polesine Acque e CVS: la maggioranza dei sindaci è per il sì

Entrambi i gestori superano il 50% dei voti favorevoli nei consigli comunali. Già avviato ad aprile il laboratorio di analisi unificato

La fusione tra Polesine Acque e Centro Veneto Servizi ha raggiunto e superato il 50% dei consensi. È il risultato emerso dalla riunione del comitato congiunto dei sindaci di Polesine Acque e di Cvs che si è tenuta lunedì pomeriggio: il percorso verso l’aggregazione tra i due gestori del servizio idrico integrato supera così un giro di boa che avvicina la nascita del nuovo soggetto acquevenete.

SUPERATO IL 50% DEI CONSENSI. Alla data attuale, per Cvs sono 30 i Comuni soci ad aver votato a favore della fusione, per un totale pari al 50,38% delle quote societarie. Sono stati invece tre i Comuni contrari, pari al 2,30% delle quote. Polesine Acque vede a oggi 21 consigli comunali che si sono già espressi favorevolmente alla fusione, rappresentando il 51,69% delle quote. I Comuni contrari sono stati 4, pari al 20,28%.

LABORATORIO DI ANALISI UNIFICATO. Il processo per la creazione di sinergie industriali tra i due gestori, nel frattempo, ha già raggiunto un primo traguardo: nel mese di aprile è stata portata a termine con successo l’unificazione dei due laboratori accreditati di Cvs e Polesine Acque, realizzando fin da subito quelle economie che erano previste anche dalle pianificazioni degli advisor. "Il risparmio per la collettività - si legge in una nota congiunta di Cvs e Polesine Acque - ammonta a 400mila euro annui, in termini di minori costi nella realizzazione delle analisi, grazie all’unificazione di strutture e personale. Un primo esempio concreto dei benefici che possono derivare dalla fusione".

BOLLETTE E OPERE DI RINNOVAMENTO. "Il superamento della maggioranza in entrambi i territori indica che le amministrazioni comunali hanno espresso un orientamento politico chiaro - prosegue la nota - interpretando il comune sentire dei cittadini in difesa dell’acqua pubblica, che non fa utili sulle bollette, e in linea con lo spirito del referendum del 2011. Questo è infatti l’obiettivo centrale del processo di aggregazione e le delibere comunali che in questi giorni stanno approvando la fusione poggiano su due pilastri fondamentali: il contenimento delle bollette e la garanzia della realizzazione di tutte le opere di rinnovamento delle reti e degli impianti previste per ciascun ambito. La creazione di valore che avverrà grazie alle sinergie prodotte dalla fusione - prosegue - è stata già quantificata dagli advisor in 23,5 milioni di euro. Un beneficio che ricadrà direttamente sui cittadini e si concretizzerà nel contenimento della tariffa, dato che l’obiettivo di un gestore pubblico non è distribuire dividendi, ma redistribuire i benefici alla collettività".

INVESTIMENTI. Da sottolineare è anche la garanzia di tutti gli investimenti previsti per ciascun ambito. La nuova società, infatti, dovrà rispondere separatamente all’Ato Polesine, e quindi al territorio dei 52 Comuni polesani, e all’Ato Bacchiglione che include i 58 Comuni di Cvd. Nei piani della nuova società acquevenete compare già l’impegno a realizzare tutti gli investimenti per nuove opere previsti dai Piani d’Ambito Polesine e Bacchiglione: entrambi i territori dei due attuali gestori avranno la sicurezza di veder concretizzate tutte le opere necessarie ad ammodernare e potenziare le reti idriche e fognarie e gli impianti. Inoltre, la nuova società prevede nel suo statuto che tutte le decisioni più importanti per i cittadini, ovvero quelle sulle tariffe e la scelta degli investimenti da realizzare, saranno prese sulla base del numero degli abitanti, che è sostanzialmente equiparabile, circa 260mila per Polesine Acque e 250mila per l’area di Cvs.

IL PROCESSO DI FUSIONE VA AVANTI. La società di gestione del servizio idrico che nascerà dal processo di fusione diventerà uno dei più grandi gestori a livello regionale. Inoltre, gli organi di controllo incaricati dalla Banca Europea degli Investimenti di monitorare l’andamento economico-finanziario sia di Cvs sia di Polesine Acque hanno già valutato come positive le prospettive della nuova società, con un rating bancario della nuova società acquevenete spa tra i migliori del Veneto. Superato il giro di boa del 50% dei voti favorevoli nei consigli comunali, il percorso verso l’aggregazione ora procede con il suo iter: a breve verranno convocate le rispettive assemblee straordinarie delle due società.

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