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Gestori, tavolo con il Governo ma i prezzi salgono ancora. «Imposti dalle compagnie»

Guai a parlare di speculazione ma nella giornata di mobilitazioni dei benzinai emergono le politiche delle grandi compagnie che non solo mettono in difficoltà i cittadini ma gli stessi gestori: «Ogni sera aumenta il prezzo che non è mai uguale, neppure nella stessa città»

Nella giornata di mobilitazione dei benzinai di tutta Italia (revocato lo sciopero anche per domani), incontro in Confesercenti del Veneto Centrale con la partecipazione del Presidente Regionale FAIB, Flavio Convento, della Coordinatrice FAIB Alessandra Trivellato e dei principali rappresentanti della categoria. Si è chiaramente parlato del tavolo aperto dal Governo e degli accordi ottenuti che hanno portato alla riduzione delle giornate di stop. «Circa il 70% dei gestori si è fermato, in Veneto», ha spiegato Convento. La mobilitazione termina alle 19 di oggi, 25 gennaio. Un solo giorno invece dei due annunciati.

Tra le questioni, per semplificare una materia alquanto complessa, quella delle multe e dei controlli ai gestori riguardo l’aggiornamento dei prezzi nel sistema del Ministero, il “no” all’esposizione del prezzo medio nelle colonnine e altre questioni tecniche che hanno una ricaduta diretta sui gestori, ma non sulle compagnie ovviamente. Compagnie, parliamo di super potenze come Eni, Tamoil, Q8, tanto per fare dei nomi, che cambiano il prezzo ogni giorno e che si giustificano con il fatto che è il “mercato” che li impone. «Su 20 Euro di benzina, che immettiamo nel serbatoio, al gestore rimangono 0,38 centesimi lordi. Lo Stato ne trattiene, sempre su quei 20 euro presi come riferimento, 11 euro 72 e le compagnie i restanti 7 euro e 90», spiega la Coordinatrice FAIB Alessandra Trivellato. Hanno quindi ottime ragioni i gestori a lamentarsi. Perfino sul rifornimento “servito” al gestore rimane 1 centesimo sul rincaro per il servizio. Non è difficile capire a chi va il resto. Non sarà mica alle compagnie petrolifere? E i consumatori, a loro chi ci pensa? Abbiamo provato a contattare Q8 e Eni, la risposta è sempre la solita, che non c’è nessuna speculazione da parte di nessuno e che il prezzo, appunto, lo determina il mercato. Che fanno loro, però. E come si spiega a un cittadino, ad esempio, che oltre a cambiare, anzi a lievitare il prezzo, di 2 centesimi al giorno, nella stessa città, la stessa compagnia, faccia prezzi diversi? «Ci sono dei parametri che determinano i prezzi di ogni gestore», ci è stato detto. Se è evidente che la posizione di un distributore può influire, appare ugualmente difficile da digerire per l’automobilista, dover fare più km per risparmiare qualche centesimo.

Con il Presidente Regionale FAIB, Flavio Convento, abbiamo un po’ insistito su un punto. Se uno dei motivi del malcontento è legato ai tanti controlli della GdF, figli anche di un malessere generale dovuto a rincari pazzeschi, quella delle verifiche rimaneva la carta migliore da giocarsi, per il Governo, proprio per dare un segnale di chiarezza. I prezzi sono quelli e non ci si può far nulla, per semplificare. Ma davvero non si può fare nulla? «Se qualcuno specula non sono certo i gestori, che anzi fanno fatica. Il Governo ci può venire incontro fino a un certo punto, riguardo le nostre richieste. Ma se c’è una speculazione è alle compagnie che bisogna chiederlo». L’impressione è che queste, che non dimostrano neppure di avere tanto a cuore i loro gestori visto il margine di guadagno minimo che gli lasciano, questa situazione di consolidata instabilità la continueranno a cavalcare, disinvoltamente. Si è parlato poi anche del fenomeno degli impianti illegali. Casi certamente da non sottovalutare ma si rischia, come spesso capita, di innescare "una guerra tra poveri", ignorando invece chi da mesi guadagna lautamente. 

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